Cronaca

Caso Zamperoni: la prostituta ed il suo protettore volevano occultare il cadavere

Continuano le indagini sulla morte di Andrea Zamperoni, il capo chef trentatreenne di Cipriani Dolci a New York. Decisive le dichiarazioni della prostituta quarantunenne, Angelina Barini, arrestata nei giorni scorsi per aver fornito una dose letale di ecstasy liquida a Zamperoni durante un incontro sessuale a pagamento in un ostello del Queens. Gli investigatori sono attualmente a caccia del protettore della donna. La Barini ha rivelato, infatti, che l’uomo le avrebbe impedito di chiamare i soccorsi e la polizia per evitare guai, nonché l’intenzione di occultare il cadavere, ritrovato invece in una pattumiera, avvolto in un lenzuolo ormai in stato di decomposizione avanzata. Gli oggetti presenti nella stanza dove si sarebbe consumato il rapporto sessuale, avvalorano le dichiarazioni della donna. Sono stati ritrovati elementi agghiaccianti come un’ampia valigia, una sega elettrica, del liquido rosa, dei tubicini di vetro e svariate bottiglie di candeggina.

Intanto la Barini, arrestata già 24 volte in passato per possesso di droghe illegali, oggetti rubati e taccheggio, rimane in carcere come stabilito dal magistrato federale che si occupa del caso. Alla prostituta, di cui non si conosce ancora la nazionalità, è stata negata la possibilità di rilascio su cauzione.

Dalla casa di Casalpusterlengo (in provincia di Lodi) arrivano le prime reazioni della madre di Andrea Zamperoni, Oriella Ave Dosi. La donna, che non crede nella dipendenza da droghe del figlio, puntualizza di non aver mai lasciato la propria abitazione per recarsi a New York, come invece era stato erroneamente detto dai notiziari nei giorni scorsi. Intanto il procuratore della Repubblica, Domenico Chiaro, ha dichiarato di non voler chiudere il modello 45. La salma del giovane dovrebbe rientrare in Italia giovedì prossimo. Nell’attesa, giovedì alle 21 si terrà una veglia di preghiera nella chiesa del luogo.