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Da Europa senza frontiere a quella dei muri. Orban ne annuncia un altro, Schengen sempre più a rischio

Immigrazione: la Croazia chiude tutti i valichi di frontiera confinanti con la Serbia. Orban annuncia un nuovo muro

La prefettura del distretto Nord-Pas-de-Calais, un punto cruciale per i migranti per raggiungere il nord dell’Europa, ha annunciato la morte di un migrante fulminato all’interno dell’Eurotunnel, sotto il canale della Manica.
Nel frattempo la situazione continua ad essere esplosiva anche ad Est, con la Croazia che, nella notte, ha operato la chiusura di tutti i valichi con la Serbia (da mercoledì almeno 11 mila i migranti che hanno attraversato il confine), mentre ad Est sul versante ungherese il Presidente Orban ha annunciato la  costruzione di un nuovo muro che si propone di dividere il suo Paese dalla Croazia.
Il Primo Ministro magiaro continua imperterrito per la politica di chiusura intrapresa, annunciando, dopo i sei precedenti, di voler chiudere anche il valico di Bezdan, nei pressi dei quali sono assiepati centinaia di migranti. Orban torna a parlare della necessità di adottare misure straordinarie, come testimonia la realizzazione di nuovi 41 km. di muro, per un’opera che vede al lavoro 600 soldati, mentre 700 vengono impiegati a difesa del confine.

La Croazia rischia di dover cedere

Dopo gli scontri violenti tra polizia ungherese e migranti, scontri che hanno provocato almeno 300 feriti e l’unanime biasimo di tutto il Mondo, le centinaia di persone in fuga alla volta dell’Europa del Nord sono state costrette a cambiare tragitto, virando per la rotta che conduce in Croazia.  Questo, secondo le ultime notizie, avrebbe determinato lo svuotamento dalla città di Horgos.
Il problema,però, è risultato solo essersi spostato e per nulla eliminato. Riuscendo a sfondare la linea di sicurezza sul confine serbo-croato, migranti e forze dell’ordine hanno avuto forti momenti di tensione. Anche in questo caso, dopo un’apparente apertura da parte di Zagabria, la situazione è stata definita insostenibile.

Hollande: se non si decide alla svelta, Schengen è destinato a morire

Di contorno ai vari episodi di cronaca riguardanti gli scontri, arrivano le parole decise del premier francese Hollande durante l’incontro con il premier Matteo Renzi, sottolineando come sia fondamentale l’istituzione di punti hot spot in Italia, Grecia e Ungheria e riuscire ad agire in modo rapido ed efficace sui Paesi di origine.
A tal proposito Donald Tusk, Presidente del Consiglio europeo, ha convocato per mercoledì 23 Settembre alle ore 18, una riunione per discutere proprio su questi temi. Anche se resta l’impressione ( o qualcosa di più) di una qualunque politica comune, con il vecchio continente che pare reagire alle emergenze sempre con un certo ritardo

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