AttualitàMondo

David Parenzo e Riccardo Pacifici bloccati ad Auschwitz dopo la puntata di Matrix

Riccardo Pacifici, presidente delle comunità ebrea di Roma, David Parenzo, giornalista di Matrix, ed altre tre persone, due tecnici della televisione, ed il portavoce della comunità ebraica della capitale, Fabio Perugia, al termine del collegamento in diretta con l’Italia, sono rimasti chiusi nel campo di concentramento, e tentando di uscire hanno fatto scattare l’allarme, con il successivo intervento delle guardie di sicurezza del campo e poi della polizia che li ha interrogati a lungo sull’accaduto.

La troupe di Matrix, con i due esponenti della comunità ebraica, era arrivata ad Auschwitz per un servizio, ma dopo il termine della puntata, e dopo aver sistemato tutte le attrezzature, il gruppo dei cinque italiani, al momento di avviarsi verso l’uscita, si è reso conto che il campo era stato chiuso e le guardie di sicurezza erano rientrate nei loro alloggi.

Visto il grande freddo, circa 9 gradi sotto lo zero, i cinque italiani hanno prima gridato cercando aiuto, poi si sono diretti alla biglietteria, che si trova all’ingresso del campo, cercando una strada per uscire. Trovata una finestra che non era stata chiusa in modo corretto hanno tentato di passare da questa, ma hanno fatto scattare il sistema di allarme, provocando l’arrivo delle guardie.

Le spiegazioni del gruppo italiano non hanno convinto le guardie, che parlavano solo polacco, ed hanno fatto intervenire la Polizia. In seguito, Pacifici, Parenzo e gli altri sono stati portati in caserma ed interrogati a lungo, ed hanno mostrato anche tutta la loro documentazione. I cinque sono stati interrogati dopo l’arrivo di un interprete, e sono stati assistiti da Luigi Mattirolo, il console italiano.

Alla fine sono stati liberati e sono potuti andare all’aeroporto per far ritorno in Italia, dopo un’esperienza pesante, specialmente per Riccardo Pacifici che ha ricordato come i suoi nonni vennero rinchiusi proprio nel campo di sterminio di Auschwitz e vi trovarono la morte.

Gli italiani hanno sottolineato come tutti gli interrogatori siano stati svolti in maniera molto severa, senza tenere conto delle spiegazioni fornite e dei documenti, dei quali alla fine è stata riconosciuta la validità

Leave a Response