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Francia: torna l’incubo dell’Isis, attentato in una fabbrica di Lione. Trovato uomo decapitato

A pochi mesi di distanza dall’attentato contro la redazione di Charlie Hebdo, la Francia sprofonda nuovamente nel terrore per un atto terroristico che con il passare delle ore appare sempre più essere ascrivibile alla galassia del terrorismo di matrice islamica. Nella mattinata odierna un uomo si è introdotto all’interno di una azienda situata a poco meno di 40 km dalla città di Lione e ha causato una violenta esplosione attraverso la manomissione di alcune bombole di gas. L’esplosione ha causato diversi feriti.

L’autore dell’attentato sarebbe già sotto custodia e prima di essere arrestato avrebbe mostrato un simbolo dell’Isis: secondo alcune fonti avrebbe, infatti, sventolato una bandiera del gruppo terroristico che sta cercando di instaurare un Califfato in Siria ed Iraq e il cui obiettivo dichiarato è quello di arrivare fino al luogo simbolo della cristianità, ovvero Roma e lo Stato di Città del Vaticano. Il Primo Ministro transalpino, appena saputo di quanto avvenuto a pochi km da Lione si è subito messo in viaggio per recarsi di persona sul posto e ha dato mandato alle forze di sicurezza di mettere subito in atto una vigilanza rinforzata su tutti i possibili obiettivi di attacchi terroristici situati non solo nella zona, ma in generale in quella del Rodano-Alpi.

A dare corpo all’ipotesi che quanto avvenuto sia da ricondurre al terrorismo islamico vi è la raccapricciante immagine che chi è sul luogo dell’attacco si è trovato davanti: all’esterno della struttura è stata infatti trovata la testa di una persona, conficcata sulle sbarre della recinzione. Alcuni testimoni oculari hanno parlato di scritte in arabo che coprirebbero il volto della vittima, ma secondo altre fonti queste scritte in arabo sarebbero state lasciate su un drappo trovato a terra.

Non è ancora chiaro, inoltre, se a compiere l’azione sia stato un solo uomo, quello che è stato subito arrestato e posto sotto custodia, o se all’interno della struttura o nella zona adiacente alla stessa vi possano essere alcuni complici. Secondo alcune indiscrezioni gli attentatori sarebbero infatti due, ma soltanto uno, noto alle autorità, sarebbe stato catturato. Al momento l’unica certezza è che l’uomo, di cui si sa solo essere apparentemente sulla trentina, è sotto interrogatorio. I dipendenti dell’azienda che non hanno riportato ferite e che quindi non necessitano di cure sono stati invece portati all’interno di una struttura sportiva in un comune vicino a quello dove si trova l’impianto industriale finito sotto attacco: ovviamente lo shock per quanto avvenuto è generalizzato.

Insieme al Primo Ministro sono attesi sul luogo dell’accaduto anche il titolare del dicastero dell’Interno e quello degli Esteri. Il primo sembra ancora dubbioso sulla paternità dell’attacco e in una breve dichiarazione rilasciata alla stampa ha fatto presente che anche se la persona arrestata aveva con se simboli che rimandano esplicitamente all’Isis, ancora non vi sono elementi che con certezza possano far affermare che vi è un coinvolgimento dello Stato Islamico.

Ora non mancheranno le polemiche politiche e sicuramente il dibattito si infiammerà, con chi vuole una stretta sui temi dell’immigrazione e dei poteri da concedere alle forze dell’ordine per combattere il terrorismo e chi invece ritiene che un inasprimento delle misure in merito all’immigrazione e provvedimenti restrittivi in fatto di libertà non siano tra le soluzioni con cui si può sconfiggere la minaccia portata dal terrorismo islamico.

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