Misteri

Guerra del Kosovo: le tesi confutabili della NATO

Tesi: La Nato ha dovuto sferrare l’attacco militare perchè la Serbia si opponeva a negoziati sul Kosovo

Antitesi: L’occidente, per bocca degli USA, negli incontri di Rambouillet, non fece proposte di negoziazioni a Milosevic, ma intimò ultimatum su tre condizioni da accettare in blocco:1) Garanzia dell’autonomia del Kosovo, 2) Accettazione della presenza di truppe Nato per preservare il punto 1, 3) Referendum per l’Indipendenza del Kosovo. La Serbia rifiutarono le ultime due, pur dichiarandosi disponibili a rendere esecutivo il punto 1.

Tesi: Le potenze occidentali effettuano bombardamenti aerei a raffica sulla Serbia per evitare le pulizia etnica messa in campo dai Serbi e proteggere le minoranze dell’area balcanica.

Antitesi: I Paesi Nato hanno armato e legittimato, da anni, le forze centrifughe che hanno causato il dissolvimento della Jugoslavia.Inoltre, Usa e Regno Unito in testa, in decine di casi, si sono mostrati insensibili ai massacri perpetrati da governi loro amici in giro per il mondo, anzi le peggior specie di dittatori sono stati foraggiati dalla armi e dai soldi dell’alleanza atlantica, da Mobutu Sese Seko nell’ ex Zaire, ai massacri di Suharto in Indonesia.

Inoltre, non esistono bombe intelligenti, ma, come nell’ aggressione all’Iraq, sono migliaia i civili morti a Belgrado e nelle città serbe, senza distinzioni di etnie.Inoltre, è appurato che, prima dell’inizio delle operazioni belliche, vi erano stati solo 3000 morti, fra paramilitari e albanofoni kosovari, il bilancio si decuplicato, con l’ingresso della Nato, la pulizia etnica è stata sicuramente amplificata dalla situazioni creatasi con i bombardamenti.

Tesi: E’ necessaria una prolungata azione aerea per distruggere le linee difensive di Milosevic.

Antitesi: Il mondo dell’ informazione statunitense,e occidentale in genere, è dominato dai conflitti d’ interesse, e di intreccio economico-gestionale, con il complesso militare-industriale che è protagonista dei bombardamenti in vari angoli del mondo. Essi fanno credere di trovarsi di fronte ad eserciti e linee difensive di pari livello a quelle occidentali. Invece la debolezza dell’ esercito di Belgrado era sotto gli occhi di tutti, essendo quello di un paese piccolo e non ricco.La Nato ha aggredito, con un potenziale di circa un miliardo di abitanti, uno stato con nemmeno dieci milioni, con un esercito rimasto indietro dal punto di vista tecnologico ed una popolazione completamente indifesa che si è ritrovata a patire le più dure conseguenze, delle scelte infelici, di Milosevic e degli Usa.

Tesi: Dopo l’intervento Nato sono cessate le discriminazioni razziali in Kosovo

Antitesi: Immediatamente dopo la vittoria delle forze Nato, e l’inizio del processo indipendentistico del Kosovo, la minoranza serba, nelle aree settentrionali della provincia, è stata fatta oggetto di ripetuti e continui attacchi da parte dei combattenti di cultura albanese, in modo particolare, nell’area di Mitrovica, la maggioranza serba di quella città, vive come assediata, priva di diritti.

Tesi: Il Kosovo, oggi, è un paese libero che vuole entrare nella Ue e vivere in pace con la Serbia.

Antitesi: Il Kosovo, governato esclusivamente dalla maggioranza etnica di lingua albanese, discrimina la popolazione serba, inaugurando una politica di apartheid verso le popolazioni di origine slava, inoltre, nasconde, nel proprio governo, numerosi criminali di guerra, protagonisti di persecuzioni antiserbe, nonchè i vertici statali hanno evidenti collusioni con il mondo della malavita internazionale, che ha reso il Kossovo, nonostante la presenza delle truppe Nato, uno dei maggiori crocevia europei del traffico di droga , di armi e di capitali illeciti.

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