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I misteri e le vergogne del Belpaese in “Numero zero”, il nuovo romanzo di Eco

La consegna del premio “La storia in un romanzo” di alcuni giorni fa, durante il festival “Pordenonelegge” è stata l’occasione per Umberto Eco per dare l’annuncio del suo prossimo lavoro, intitolato “Numero zero“, che giungerà nelle librerie a Gennaio.

Il libro, ancora una volta edito dalla Bompiani, è molto atteso perché lo scrittore non tratterà, come di consueto, temi dell’epoca medievale ma si occuperà di eventi abbastanza recenti nel tempo che hanno riguardato principalmente il nostro Paese. Il nuovo romanzo di Eco ci porterà indietro di 20 anni, al 1992 e ad un’Italia in cui si cominciavano a scoprire gli scandali legati a Tangentopoli, mentre ancora stava facendo i conti con misteri da risolvere. La Loggia P2, tanto per cominciare, poi Gladio, il tentato golpe Borghese di ventidue anni prima e la morte, avvolta nei sospetti, di Papa Giovanni Paolo I. Non mancheranno nemmeno riferimenti al terrorismo rosso, alle stragi ed ai servizi segreti deviati, grandi protagonisti dei decenni Settanta e Ottanta in Italia. Un libro attuale pure per altri motivi: il Parlamento sta discutendo al riguardo di una legge che possa punire i depistaggi, che hanno caratterizzato gran parte delle indagini su scandali e attentati del Bel Paese e sono parte integrante pure del romanzo di Eco, che narra le inchieste svolte da un giornalista che sugli ultimi cinquant’anni della storia italiana.
La vita del giornalista si svolge all’interno di una redazione in cui non sono le notizie ad avere la priorità, bensì i ricatti ed i favori confezionati dal giornale in cui è l’editore, o meglio i suoi soldi e suoi traffici, a dettare la linea editoriale. Dato che parliamo di Umberto Eco, nella storia non può mancare l’elemento thriller, sotto forma di un cadavere che stravolgerà le vite dei protagonisti.

L’attesa è grande non soltanto per i fan e per coloro che apprezzano lo stile di Eco, ma pure all’interno della sua stessa casa editrice. L’opera precedente, “Il cimitero di Praga“, ha fatto registrare cifre da record con più di 600 mila copie vendute in Italia, ma ha avuto un ottimo riscontro anche all’estero ed è stata tradotta in 50 lingue. La “direttrice editoriale” di Bompiani, Elisabetta Sgarbi, ha definito il lavoro di Eco “il romanzo più vicino all’epoca che viviamo“, e aggiungendo che la sua uscita sarà annunciata a Francoforte con l’evocativo titolo “That’s the press, baby“, durante la fiera del libro in programma a partire dall’8 e sino al 12 Ottobre. Il cardine del libro, come spiega la stessa Sgarbi, è lo svelamento della macchina del fango e del cattivo giornalismo, anch’essi indiscussi protagonisti nella storia d‘Italia. Un libro, la cui stesura è cominciata addirittura all’alba del Duemila, nel quale l’autore ha forse voluto dare la propria interpretazione ai fatti che hanno segnato la storia recente del nostro Paese e continuano ad aleggiare sulle vicende attuali, sempre presenti e irrisolti, come un macigno che l’Italia si porta dietro e del quale non riesce a liberarsi.

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