Cronaca

Innocente scarcerato dopo 20 anni: la Corte d’Appello annulla la condanna per omicidio

Riletta retrospettivamente, la vicenda giudiziaria di Angelo Massaro, conclusasi improvvisamente negli ultimi giorni, ha dell’incredibile e non mancherà di riaprire il dibattito su alcuni “difetti” della macchina giudiziaria italiana. Il 51enne originario Fragagnano (centro in provincia di Taranto) era stato condannato circa 20 anni fa con l’accusa non solo di omicidio colposo, perpetrato ai danni di Lorenzo Fersurella, ma anche di occultamento di cadavere: nel 1995, infatti, l’uomo aveva subito una condanna in via definitiva a 30 anni di reclusione e, solo dopo che la Cassazione aveva accolto il ricorso di Salvatore Maggio, legale di Massaro, è stato possibile arrivare ad una revisione della sentenza.

La revisione della sentenza
“Innocente per non avere commesso il fatto“: è con questa formula infatti che la Corte d’Appello di Catanzaro ha restituito la libertà all’uomo, sempre professatosi innocente e, a suo dire, vittima di un errore giudiziario dal momento che era stato condannato sulla base di una semplice intercettazione telefonica e di una dichiarazione rilasciata da un collaboratore di giustizia che, a suo tempo, giurava di aver appreso del coinvolgimento di Massaro nel delitto da alcuni conoscenti.

La vicenda del 51enne pugliese era subito balzata agli onori delle cronache: nel corso degli ultimi anni, in particolar modo il Partito Radicale si era mobilitato ponendo all’attenzione dell’opinione pubblica il caso e avanzando anche delle interrogazioni parlamentari. Massaro, infatti, nel corso dell’iter processuale e della detenzione ha dovuto stare spesso lontano dalla sua famiglia, nonostante avesse invocato a più riprese l’intervento dei diversi Ministri della Giustizia che si sono succeduti nell’ultimo ventennio.

La reazione del diretto interessato

“Sono felice ora, ma nessuno mi potrà risarcire delle sofferenze patite e di ciò che ho perso in tutto questo tempo”

è stato l’amaro commento del diretto interessato dopo la lettura della sentenza della Corte di Catanzaro: a detta dell’uomo, grande merito va al proprio avvocato che, col tempo, è riuscito a dimostrare che, all’epoca dei fatti, lui si trovava in una località diversa da quella in cui era stato ucciso Lorenzo Fersurella.

“Il mio assistito è soddisfatto anche se molto spaesato, ma finalmente è emersa la verità processuale: tuttavia, ora presenteremo domanda di risarcimento per ingiusta detenzione”,

ha chiosato l’avvocato di Massaro.