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“La Ferocia” di Lagioia conquista il Premio Strega

And the winner is: Nicola Lagioia. Ecco l’atteso verdetto che poche ore fa ha incoronato re del Premio Strega 2015 lo scrittore barese, autore dell’applauditissimo romanzo La Ferocia (Einaudi). Un libro, questo, che racconta con toni impietosi l’ascesa e il declino di una famiglia del Sud Italia; e che, soprattutto, ha saputo conquistarsi il favore dei grandi elettori presieduti dal vincitore 2014 dello stesso premio, Francesco Piccolo.
E non sembra esagerato parlare di vittoria schiacciante: con 145 voti, l’opera del cinquantenne Lagioia ha staccato di molte lunghezze La Sposa (Bompiani) di Mauro Covachic, capace di portare a casa “solo” 89 sì. Sul podio, grazie ai 59 suffragi raccolti, anche la chiacchieratissima Storia della bambina perduta (E/O) di Elena Ferrante, autrice (o autore?) dall’identità misteriosa che qualcuno identifica nella moglie di Domenico Starnone, Anita Raja. E che molti davano già da tempo per super-favorita.
Quarti a pari merito, con 37 voti ciascuno, si sono poi classificati Chi manda le onde (Mondadori) del detentore dello Strega Giovani Fabio Genovesi e Come donna innamorata (Guanda) di Marco Santagata.

E fin qui, ecco elencati i freddi numeri. Sufficienti certo a riepilogare l’esito della sessantanovesima edizione del noto premio letterato ma non certo a descriverne quell’atmosfera vibrante e vivace che ha accompagnato i finalisti fino all’attesissima proclamazione del trionfatore. Tra i momenti che fisseranno nella memoria collettiva l’edizione 2015, tanto per citarne uno, il bacio che il neo-vincitore Lagioia ha regalato davanti alla platea tutta alla moglie Chiara, senza la quale – parole dello stesso scrittore barese una volta salito sul palco da numero uno della kermesse – “questo libro forse non ci sarebbe stato”. Poi, via libera all’immancabile brindisi con il liquore dorato che dà il nome alla competizione capitolina. Un gesto simbolico, quest’ultimo, che anche stavolta di fatto ha avuto il sapore di un arrivederci al prossimo anno. E pure al prossimo vincitore, annunciato e/o reale che sia. Quel che è certo è che il conto alla rovescia, una volta spenti i riflettori sull’edizione 2015, è già ricominciato.

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