Misteri

La fine del mondo del 21 dicembre: risponde la NASA

Per molti è ormai stata decisa la sorte della specie umana e del pianeta Terra, condannata da una profezia dell’antico popolo dei Maya. Cresce sempre di più il numero di coloro che, all’avvicinarsi della fatidica data del 21 dicembre, ritengono che non ci sia scampo dalla fine di tutto. Ma sulla natura del catastrofico evento che dovrebbe verificarsi esistono svariate teorie, ovviamente molto diverse tra loro.

Sono stati inutili gli sforzi della comunità scientifica per cercare di fermare il diffondersi delle più strampalate ipotesi sulla fine del mondo, cosicché la disinformazione ed il panico hanno preso il sopravvento. Per cercare di porre fine al propagarsi di notizie ed informazioni sull’imminente apocalisse è intervenuta anche la NASA, attraverso il proprio sito internet. L’agenzia spaziale americana ha infatti smontato una per una le teorie presenti in circolazione, fornendo molte spiegazioni scientifiche grazie ad una serie di domande e risposte che, però, non hanno sortito l’effetto desiderato.

Tra le tante teorie presenti sulla fine del mondo una imputerebbe ad un presunto pianeta di nome Nibiru il compito di distruggere la vita sulla Terra con un colossale impatto. Ovviamente, tale teoria risulta priva di ogni fondamento scientifico, ma per cercare di rafforzarla, il pianeta in questione è stato declassato a semplice asteroide in rotta di collisione con il nostro pianeta.

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Secondo un’altra ipotesi, invece, fra poco tempo dovrebbe verificarsi un’inversione del campo magnetico terrestre che porterebbe ad una serie di conseguente catastrofiche come terremoti ed eruzioni vulcaniche su scala globale. Ma anche in questo caso si tratta di una teoria senza alcun fondamento. Infatti, secondo gli scienziati tale inversione richiederà millenni e le sue conseguenze non saranno comunque così terribili per il nostro pianeta.

Non meno gravi, poi, sarebbero le conseguenze delle tempeste solari sulla Terra. Per quanto riguarda un’altra teoria a causa del picco nell’attività solare previsto ogni undici anni vi sarebbero effetti devastanti sulla vita. Tale massimo di attività, però, sembra che si sia già verificato da poco senza che nessuno si sia accorto di nulla. Anche se il fenomeno si fosse verificato con estrema intensità i suoi effetti più gravi si sarebbe avuti per gli apparecchi elettronici o per i satelliti, senza intaccare direttamente gli esseri viventi.

Molte, quindi, sono state le spiegazioni fornite dalle scienza alle assurde ed esagerate teorie sulla fine del mondo. Ciò, però non è bastato e non ha fermato l’ondata di paura per l’epica fine dell’umanità imputata da una scorretta interpretazione del calendario Maya che prevede in realtà per il 21 dicembre la conclusione di un ciclo del nostro mondo ma non una fine vera e propria.

Fonte: nationalgeographic.it

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