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L’allarme dell’antimafia italiana: il terrorismo islamico corre sul web

Ad essere finita sotto controllo degli investigatori italiani è soprattutto la fitta rete di siti, vicini alle ideologie proclamate dall’Isis. Fonti della polizia italiana hanno confermato che sono circa 70 i siti sottoposti, in questi giorni, a sequestro preventivo e per questo oscurati.

Il lavoro della polizia postale, una settore delle forze dell’ordine che si occupa prevalentemente delle nuove tecnologie, ha portato inoltre al monitoraggio di un altro centinaio di indirizzi web, ritenuti altamente sospetti, cosa questo che potrebbe portare presto alla loro chiusura.

I dubbi degli investigatori si basano dal fatto che dietro questi siti ci siano i terroristi dell’Isis (che hanno più volte minacciato il Bel Paese), in cerca di proseliti e finanziamenti. Le autorità monitorano costantemente la rete internet da quando hanno scoperto che è il canale preferenziale di moltissimi gruppi terroristici.

È accertato, infatti, che la dirigenza dello Stato islamico, tramite il web, organizza i propri fiancheggiatori, ed è tramite la rete che a volte sono partiti gli ordini che hanno portato a devastanti attacchi terroristici. Il rischio per l’Italia è altissimo soprattutto perché il Paese rappresenta la porta d’acceso di migliaia di migranti, tra i quali potrebbero facilmente infiltrarsi eventuali terroristi in cerca di gloria.

La magistratura italiana ha inoltre il sospetto che lo Stato islamico stia cercando di stringere un accordo strategico con alcuni gruppi delinquenziali italiani, in special modo con la ‘ndrangheta calabrese; se questo fosse confermato rappresenterebbe un ulteriore salto di qualità del terrorismo internazionale.

L’allarme è così alto che alcuni magistrati stanno elaborando nuove tecniche investigative, per cercare di limitare il fenomeno e mettere un freno a quello che nei prossimi mesi, potrebbe essere un reale pericolo per la sicurezza dell’Italia in particolare, e di tutta Europa in generale.

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