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Dall’Isis ancora minacce all’Italia “Vi invaderemo con mezzo milione di profughi!”

La situazione che si è venuta a creare in Libia si sta facendo di ora in ore più grave. L’avanzata dei membri dell’Isis pare essere inarrestabile, tanto da aver fatto scattare un allarme anche all’interno del nostro Paese.

Le ultime notizie parlano di una strategia messa in atto dai miliziani che prevede sbarchi massicci sulle coste italiane per creare quanto più caos possibile. Inoltre, continuano a circolare nuovi video, nei quali vengono mostrate decapitazioni di chi si oppone al regime; l’ultimo è relativo all’uccisione di molti Egiziani copti. Sono arrivate anche minacce dirette all’Italia, fatte prima dell’ipotesi formulata dal Governo di un intervento militare in territorio libico.

In base alle ultime indicazioni fornite dagli analisti, sembra essere molto concreto il rischio di un attacco messo in atto dall’Isis proprio sul territorio italiano. Si teme anche un esodo di massa, nella misura di 200.000 persone sino alla cifra di mezzo milione, che i miliziani starebbero pensando di caricare a forza sui barconi e di inviare verso le coste. A queste persone andrebbero ad aggiungersi anche migliaia di Egiziani; fuggiti dalle loro case per la paura di essere uccisi o fatti prigionieri, non sono più in grado di ritornarvi, in quando dovrebbero riattraversare zone ormai sotto il completo controllo dell’Isis.

Sono i numeri degli sbarchi avvenuti in Italia dall’inizio dell’anno a far capire la gravità della situazione: 58 in poco più di un mese. Sono più di 6.000 i profughi e i clandestini soccorsi. Rispetto ai primi due mesi dello scorso anno la percentuale è raddoppiata. A rendere ancora più preoccupante quanto sta accadendo è il fatto che i posti messi a disposizione nei Centri creati dal Ministero dell’Interno sono esauriti. Per tale motivo, verrà richiesto ai presidenti di Regione di mettere a disposizione nuovi luoghi nei quali poter accogliere gli immigrati. Un’alternativa potrebbe essere quella di requisire degli stabili.

Dovranno essere rimodulati anche gli interventi effettuati in mare, cercando di non arrivare troppo vicino alle coste libiche. La motovedetta inviata dalla Guardia costiera per aiutare dei naufraghi in difficoltà, è stata minacciata direttamente da uomini armati, tanto da dover restituire il barcone sequestrato.

Vista la gravità della situazione il Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha deciso di convocare una riunione nella quale sono intervenuti sia il capo della polizia Pansa che i responsabili dell’Immigrazione. Tale convocazione ha rappresentato anche un modo per convincere Paolo Gentiloni, il titolare della Farnesina, a sollecitare ancora una volta l’Unione Europea a potenziare i mezzi a disposizione.
Non sembra trovare conferme, invece, l’ipotesi nata qualche giorno fa, relativa ad un ripristino di “Mare Nostrum“. Dall’incontro è emersa la necessità di aumentare il numero dei militari a difesa degli obiettivi sensibili. Si è anche deciso di portare ad un livello ancora più alto la scorta garantita allo stesso Gentiloni, definito dall’Isis come un ministro “crociato”.

A preoccupare è anche il fatto che l’Isis continua ad esortare i combattenti che già si trovano in territorio europeo a compiere atti eclatanti, attaccando con ogni mezzo e in qualunque luogo. Si tratta di minacce che rendono la tensione nel nostro Paese sempre più tangibile.

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