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L’Isis rapisce cristiani caldei in Siria, ma i caccia della coalizione non intervengono

L’Isis continua nella strategia dei rapimenti, ed ha preso in ostaggio centinaia di persone, cristiani caldei, da diversi villaggi che sono stati attaccati in Siria.

Nel corso degli attacchi portati dai miliziani dell’Isis, è stata bruciata anche una chiesa cattolica. Il rapimento dei cristiani caldei ha come scopo quello di scambiare gli ostaggi con alcuni membri della loro organizzazione che sono stati catturati. Nel corso degli attacchi si sono avute anche delle vittime e, secondo quanto riferito da un’agenzia di stampa del paese, i miliziani hanno usato per l’attacco veicoli pesanti. Un altro obiettivo dell’Isis, è quello di rendere la zona una “terra bruciata”, dove la mancanza di villaggi e di persone, faciliterebbe il passaggio sia delle armi, che dei mercenari che vogliono unirsi alle loro milizie.

Nel corso degli attacchi, riferisce la stessa agenzia, alcuni velivoli della coalizione avrebbero sorvolato la zona, ma non sono intervenuti.

Un altro fronte aperto dell’Isis è quello che riguarda la Libia; qui lo Stato Islamico se la prende sia con il governo di Tobruk, che con quello di Tripoli, e li definisce entrambi “infedeli”, ammonendo inoltre i militari di Misurata a non interferire con le proprie operazioni sul territorio libico.

Altre notizie che riguardano l’Isis giungono dalla Spagna, dove è stata scoperta e smantellata una rete che attraverso l’utilizzo del social network Facebook effettuava un reclutamento di volontari ed in modo particolare donne, per andare a combattere nelle file dell’Isis. La polizia spagnola ha arrestato quattro persone, due della quali si trovavano a Melilla, una “enclave” spagnola in territorio marocchino. Per facilitare l’arrivo nelle loro file di combattenti stranieri, l’Isis ha deciso l’apertura di scuole per i loro figli, in lingua inglese, sia in Iraq che in Siria; scuole che opereranno sotto il diretto controllo dell’Isis. La notizia è stata riportata dalla rete televisiva Al Arabiya.

Nel frattempo, nell’azione di contrasto alle attività dello Stato Islamico, portate avanti dalla coalizione, la Francia ha messo in campo una sua portaerei, la De Gaulle, che ha iniziato le sue operazioni nel Golfo Persico, insieme ad un gruppo di navi appoggio. A bordo della portaerei francese caccia Rafale e Super Etendard.

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