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L’Orèal e Unilever rimuovono dal mercato le creme schiarenti

Per decenni la Unilever è stata la società leader della distribuzione di cosmetici nel settore asiatico, soprattutto grazie alla linea di prodotti Fair&Lovely, della quale fanno parte creme schiarenti per dare alla pelle un aspetto più chiaro.

Di recente, a causa degli avvenimenti di Minneapolis che hanno visto la morte dell’afroamericano George Floyd per mano di un agente di polizia durante l’arresto, la Unilever ha deciso di cambiare il nome della linea per rispondere alle feroci proteste contro il razzismo che sono scaturite in tutto il mondo.

Finora si tratta solo di un annuncio da parte della società, la quale, non avendo ancora trovato un nuovo nome per i suoi prodotti, sta ancora distribuendo e vendendo sugli scaffali dei negozi le creme schiarenti con lo stesso nome.

Il colosso francese l’Oréal sta applicando lo stesso principio sui suoi prodotti e ha annunciato che verranno presto rimosse le parole che fanno riferimento al bianco, come sbiancante, schiarente, luminoso e altri termini simili, da tutte le creme e prodotti per la cura della pelle.

Il fenomeno al momento pare essere concentrato nelle zone di India, Pakistan, Thailandia, Brunei, Sri Lanka, Malaysia e altre zone dell’Indonesia dove questi prodotti valgono un’importante fetta di guadagni per le case cosmetiche come l’Oréal, Unilever ma anche Garnier, Emami e altre, le quali hanno introdotto in queste zone un diffuso commercio di tali prodotti. Il motivo di tale concentrazione in India e zone limitrofe è dovuto al cosiddetto “colorismo”, un’idea diffusa secondo la quale le gradazioni di pelle più chiare sono indice di ricchezza, potere e benessere.