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“Matisse Arabesque”: la mostra alle Scuderie del Quirinale

I capolavori di Matisse tornano in Italia e saranno esposti nella prestigiosa cornice delle Scuderie del Quirinale, una delle sedi museali più importanti del nostro Paese. Arriveranno circa 100 opere, che saranno esposte a partire dal 5 marzo e fino al 26 giugno. Più di tre mesi di permanenza per omaggiare l’artista che più di altri ha saputo rivoluzionare il mondo della pittura.

Matisse è, da sempre, considerato un visionario, un artista capace di vedere la realtà da un punto di vista non comune, unico, trasfigurandola sulla tela in modo tale da regalare forti suggestioni con la sua tecnica, con le linee arabeggianti e con un gusto particolare per l’espressione del bello.
Matisse è tutto questo e molto altro e gli italiani e i turisti in visita nel Belpaese potranno finalmente ammirare da vicino i suoi lavori ma anche le bozze e i disegni preliminari, gli schizzi di preparazione a quelli che sono poi diventati dei quadri famosissimi in tutto il mondo, valutati un’autentica fortuna.

Matisse ha più volte parlato della sua tecnica e del suo modo di dipingere, ribadendo in più di un’occasione che gli arabeschi e le decorazioni preziose nei suoi quadri non potevano e non dovevano essere viste come elementi di appesantimento o di sovraccarico, perché sono essi stessi parte integrante fondamentale dell’equilibrio visivo del quadro.

Nella mostra di Roma arriveranno dipinti dai principali musei del mondo, accuratamente selezionati dai curatori dell’esposizione per creare una suggestione di insieme molto forte, che guida il visitatore attraverso le influenze che l’Oriente ha avuto nell’arte e nella tecnica del maestro Matisse, dove le composizioni mai scontate realizzate con tonalità accese e vibranti, modificano e sconvolgono la realtà a cui l’occhio umano è abituato, mostrandone un’altra completamente diversa.

Le prospettive sono alterate e lo spazio assume una nuova forma non convenzionale: tutti i suoi quadri sono ispirati ai numerosi Paesi che ha visitato e agli artisti come Van Gogh e Cézanne, che sono stati per lui una fonte inesauribile di sapere. Dipingeva con i loro quadri davanti e immaginava un mondo diverso da quello normale e consueto, dove niente è come davvero sembra.

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