Cronaca

Nessun colpevole per la morte di Matilda Borin

INNOCENTE ANCHE L’EX COMPAGNO – Dopo undici anni non ci sono ancora dei colpevoli per la morte di Matilda Borin, la bimba di 23 mesi deceduta il 2 luglio 2005 in una villetta di Roasio (Vercelli) a seguito di alcune percosse ricevute. In un primo momento, a essere sospettata del delitto era stata la madre: tuttavia, Elena Romani è stata assolta in tutti i gradi di giudizio fino alla Cassazione e dunque oggi non è più processabile. E nelle ultime ore è arrivata anche la notizia dell’assoluzione di Antonio Cangialosi, ex compagno della Romani all’epoca dei fatti. La sua posizione era già stata archiviata una volta, nonostante fosse presente anche lui in casa al momento della morte, e adesso i giudici del Tribunale di Vercelli lo hanno assolto per non aver commesso il fatto, facendo cadere così l’accusa di omicidio preterintenzionale.

IL RICORSO IN CORTE D’ASSISE – All’uscita dal Tribunale, l’uomo non ha voluto rilasciare dichiarazioni mentre i suoi legali si sono limitati a confessare di aver vissuto questa situazione con grande “difficoltà umana e psicologica”. Diversa invece la reazione della madre di Matilda, la bambina che la donna aveva avuto nel corso di una precedente relazione: “Purtroppo non ci aspettavamo un esito diverso” ha spiegato ai cronisti, aggiungendo però che per lei non è questa la verità dei fatti. Le hanno fatto eco i due avvocati che l’hanno seguita in questa vicenda, Roberto Scheda e Tiberio Massironi, affermando che non hanno intenzione di fermarsi e che, pur prendendo nota di quanto scritto nella sentenza, presenteranno ricorso in Corte d’Assise.

In precedenza, infatti, per Cangialosi era stata chiesta dal procuratore Paolo Tamponi una pena a otto anni di reclusione: la tesi dei legali della Romani è che le lesioni alla bimba sarebbero state causate dall’uomo mentre la donna era fuori a stendere il bucato. Al momento dell’autopsia erano state riscontrate anche delle fratture sul corpo di Matilda che avrebbero dovuto indurla a piangere, mentre nella testimonianza di Cangialosi non è mai stata fatta menzione di questo aspetto.