AttualitàMondo

Noa minacciata all’aeroporto di Tel Aviv

L’estrema radicalizzazione che ha caratterizzato le ultime elezioni politiche in Israele, vinte dal Likud al termine di una campagna infiammata dal tema dello Stato palestinese, sembra aver lasciato segni difficili da rimuovere.

Lo testimonia l’episodio di cui è stata vittima la nota cantante israeliana Noa, famosa a livello internazionale anche per le sue posizioni pacifiste e a favore del dialogo con il mondo arabo, espresse in molti dei suoi testi con cui cerca da tempo di creare un ponte tra ebrei e palestinesi.
Posizione evidentemente non gradita da una parte di Israele, quella che si oppone nella maniera più decisa a qualsiasi concessione alla controparte.

Riconosciuta all’aeroporto di Tel Aviv da alcune persone, Noa è infatti stata aggredita verbalmente, in quanto nemica d’Israele, e minacciata di subire la stessa sorte di Yehonatan Geffen, scrittore di sinistra anche lui schierato per il dialogo, malmenato da estremisti di destra.

La reazione della cantante è stata naturalmente improntata ad un certo scoramento. Noa, infatti, non ha avuto remore nell’accusare di quanto successo la violenza dei toni che ha caratterizzato la campagna elettorale di Netanyahu, dal quale ha affermato di aspettarsi una decisa condanna di quanto successo. La rielezione del premier uscente, secondo Noa, avrebbe avuto come principale risultato quello di far uscire dalla bottiglia tutti i diavoli che sono presenti nella società di Israele. Lo ha fatto tramite il sito Walla, ove ha collegato l’episodio anche alle minacce recentemente lanciate contro Assaf Avidan, altro noto artista israeliano impegnato sui temi della coesistenza tra mondo ebraico e palestinese, contro cui si è scagliato un militante di destra già tristemente noto per le sue posizioni e la violenza verbale con cui le porta avanti.

Allo stesso tempo, la famosa artista israeliana ha affermato sul suo profilo Facebook di avere sempre più l’impressione di vivere in un luogo estremamente pericoloso.
La stessa Noa, qualche mese fa, si era peraltro vista annullare una data prevista a Milano, decisione che secondo quanto appreso in seguito sarebbe stata il risultato delle pressioni di una associazione di donne di religione ebraica italiane.

Leave a Response