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Nuovo appello dalla Terra dei fuochi

Nonostante il clamore e l’attenzione mediatica di questi mesi, il problema della Terra dei fuochi continua a fare paura agli abitanti delle zone colpite dai roghi e dall’abbandono indiscriminato di rifiuti tossici. È di oggi un nuovo appello, da parte di una giovane donna della provincia di Napoli, che attraverso una lettera, si rivolge direttamente al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Nel suo appello, la donna lamenta l’abbandono dello Stato e la lotta che i cittadini stanno combattendo da troppo tempo da soli. La signora racconta dei roghi che sono appiccati già alle prime ore del mattino, rendendo così l’aria irrespirabile.

Nella lettera lo Stato è definito come “un padre assente”, che ha lasciato i propri figli incustoditi e senza protezione. Le persone che vivono nei paesi di quest’area tra Napoli e Caserta, ribattezzata tristemente Terra dei fuochi, hanno paura dei cumuli di spazzatura lungo le strade, tanto da controllarli per evitare che vengano bruciati in roghi tossici.

C’è poi un riferimento anche al tasso di malattie incredibilmente alto nell’entroterra campano, tanto che nessuno, nonostante controlli e prevenzione si sente al sicuro da possibili malattie. La donna si rivolge direttamente a Napolitano non solo come Capo dello Stato ma anche come suo concittadino, chiedendo quell’aiuto da parte delle istituzioni che continua a mancare nelle aree colpite.

La lettera a cuore aperto di questa donna coraggiosa è solo l’ultima di una serie di iniziative che la popolazione sta mettendo in atto per cercare un aiuto e soprattutto una soluzione al problema. Nei mesi scorsi anche il Papa, arrivato per una breve visita a Caserta, ha parlato di questo problema come di uno sfregio per la Campania. Intanto, continuano i servizi televisivi di denuncia contro il pericolo pubblico che questi cumuli di spazzatura creano per la comunità e i cittadini cercano come possono di mobilitarsi mantenendo alta l’attenzione sulla vicenda per non farla finire nel dimenticatoio.

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