AttualitàItalia

Nuovo decreto antiterrorismo: l’Italia dichiara guerra all’Isis

Anche l’Italia si allinea nella lotta all’Isis, emanando un nuovo pacchetto antiterrorismo. L’aggiornamento è stato fatto nell’ambito del Consiglio dei Ministri, comprende anche una stretta per quanto riguarda il web. Sarà infatti stilato un elenco di quei siti nei quali si inneggia al terrorismo, e potranno essere chiusi d’autorità.

Altre novità riguardano quelle persone che detengono dei materiali esplosivi senza dichiararli, oppure alle quali vengono rubati degli esplosivi senza che sia denunciato il furto. Per loro scatterà automaticamente il provvedimento dell’arresto.

Le nuove disposizioni in materia di terrorismo, sono state illustrate da Angelino Alfano, titolare del dicastero dell’Interno, il quale ha indicato come i sospettati di terrorismo, siano stato ora parificati ai sospettati di mafia, con le autorità che potranno pertanto prendere i provvedimenti attualmente previsti contro i mafiosi.

Nello stesso tempo, ai Prefetti è stato fornito un maggiore potere per quanto riguarda le espulsioni di stranieri sospetti e per il ritiro dei passaporti e di altri documenti che consentono l’espatrio. Le sanzioni nei confronti di chi si macchia di reati sono pesanti: per chi si arruola all’interno di organizzazioni che praticano il terrorismo, la pena prevista va dai 3 ai 6 anni di reclusione, la stessa che potrà essere comminata a chi supporterà i “foreign fighters“.

Chi si addestra in modo autonomo nell’utilizzo di esplosivi e di armi rischia invece dai 5 ai 10 anni di carcere e nei suoi confronti sarà considerato come aggravante l’averlo fatto utilizzando il web. Per quanto riguarda il nostro Paese, si tratta di un notevole passo in avanti verso la lotta alle organizzazioni jiahdiste. Nel caso specifico è stato catalogato come reato il recarsi all’estero allo scopo di combattere nelle milizie islamiche, mentre sinora veniva punito solo chi effettuava il reclutamento. Nessun provvedimento invece è previsto per chi si reca all’estero per combattere “contro” le formazioni jiahdiste.

1 Comment

Leave a Response