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Pisa celebra il primo “pubblicitario” dell’800. 180 opere di Toulouse-Lautrec da vedere sino al 14 Febbraio

A Pisa si è aperta recentemente una mostra dal titolo “Toulouse – Lautrec. Luci e ombre di Montmartre“, che chiuderà i battenti il prossimo 14 Febbraio e che porta i visitatori a conoscere il mondo del pittore transalpino, e la sua visione della capitale francese nel fine Ottocento, il periodo nel quale lavorava nel suo studio, situato per l’appunto a Montmartre.

Sono 180 le opere di Henri de Toulouse-Lautrec in esposizione al Palazzo Blu, suddivise in cinque sezioni. L’artista apparteneva ad una famiglia aristocratica che viveva nel sud della Francia e nel corso della sua attività artistica da vero “gigante” della pittura, ha saputo descrivere nel dettaglio la città ed il suo stile di vita, dal Moulin Rouge alle “maison closes”, a Montmatre.
La mostra è stata curata da Maria Teresa Benedetti e nella prima sezione dal titolo “Le star – luci e colori di Montmartre” sono rappresentati i protagonisti del quartiere ed in generale la vita che vi si svolgeva, attraverso una serie di manifesti.
Nella sezione successiva, intitolata “Il Teatro, l’opera e lo spettacolo d’avanguardia” si trovano una serie di quadri che l’artista aveva dedicato agli spettacoli teatrali, genere del quale era un assiduo ed appassionato frequentatore.

La terza sezione è intitolata “Il Grande pubblicitario” e qui sono esposte le opere del Toulouse Lautrec “pubblicitario”, quelle che l’artista aveva realizzato per illustrare e pubblicizzare gli oggetti più vari. “Maison closes” è il titolo della sezione successiva della mostra, nella quale si trovano le undici litografie che fanno parte dell’album intitolato “Elles”, realizzato dal pittore nel corso del 1896. In questo album Toulouse Lautrec ha raccontato per immagini la vita di ogni giorno delle prostitute, vita della quale è sempre stato profondamente colpito.
La quinta ed ultima sezione della mostra, è intitolata “Nel segno. Le passioni”, comprende dipinti e litografie legate ai temi più cari all’artista, che mettono in evidenza la grande versatilità creativa di Toulouse Lautrec. Si va dai temi connessi alla vita quotidiana, ai cavalli, al circo, agli incontri di ogni giorno.
Tra le opere presenti nella mostra allestita al Palazzo Blu si segnalano i manifesti del “Moulin Rouge, La Goulue”, e quello dedicato a Aristide Bruant, un rude chansonnier ed il celebre “La Chaîne Simpson” realizzato dall’artista nel 1896, che venne utilizzato per promuovere i prodotti di una azienda produttrice di catene per biciclette.
Oltre a questi è presente anche un dipinto su cartone, intitolato “Femme se frisant” che Toulouse Lautrec eseguì nel 1891. In questo dipinto l’artista ritrae di spalle una donna che si sta sistemando l’acconciatura.

Oltre alle opere di Toulouse Lautrec nel percorso espositivo di Palazzo Blu sono sistemate alcune opere del gruppo noto come “Les Italiens de Paris”, grandi maestri italiani, che per le loro opere si sono ispirati, vuoi per le tematiche, vuoi per lo stile, a quelle dell’artista francese. Tra di loro Boldini, Macchiati, Zandomeneghi e Natali. Tra queste opere spicca il “Moulin de la Galette” realizzato da Federico Zandomeneghi.

Toulouse Lautrec fu in effetti il precursore della pubblicità come la intendiamo oggi, realizzando manifesti, locandine, programmi e scenografie e molti, dai prodotti commerciali alle riviste letterarie, fecero uso del suo segno “graffiante” proprio per andare alla ricerca dell’attenzione del pubblico. Nell’album “Elles“, ci si aspetterebbe di trovare delle “pruderie” ma con le prostitute che erano ospitate nelle case di tolleranza della capitale francese Toulouse Lautrec fu invece benevolo e tenero allo stesso tempo. Le litografie le mostrano, infatti, solo nei loro momenti di vita quotidiana, mentre si stanno riposando, pettinando o lavando. E proprio lo scarso erotismo delle immagini causò un fiasco per l’artista, in quanto pochissimi le acquistarono, proprio per il loro scarso contenuto erotico.

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