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Polveriera Pd sull’articolo 18, Bersani ammonisce Renzi “Governi con il mio 25%”

Sul tema lavoro arriva la piccata presa di posizione di Bersani nei confronti di Renzi, resa evidente anche dalla presentazione degli emendamenti da parte della minoranza Pd.  Sono 7 quelli proposti, all’interno dei quasi 700 totali promossi dalle diverse forze politiche.

In particolare, a Bersani sembra non piacere quanto prospettato da Renzi e dai suoi uomini in merito all’art. 18, con soluzioni definite “intenzioni surreali“.
Pur non partecipando alla riunione della minoranza del Pd, l’ex Segretario è andato all’attacco del Presidente del Consiglio che aveva, in precedenza, criticato il suo lavoro. In particolare Bersani esige che sia riconosciuto il 25% ottenuto nei confronti del 40 di Renzi, pretendendo rispetto. Ha voluto anche fornire indicazioni circa il ventilato patto con Forza Italia in merito alla riforma del lavoro, definendo improponibile la cosa, in quanto non esisterebbero ragioni di alcun tipo, né politiche né numeriche, per provvedere in tal senso.
Il consiglio dato a Renzi è quello di cercare toni più amichevoli con gli avversari politici, senza necessariamente dover trovare un nemico a cui dover rispondere, concentrandosi solamente su come risolvere i grossi problemi del Paese nel più breve tempo possibile.

L’emendamento più importante proposto dalla minoranza Pd riguarda l’applicazione del famigerato articolo 18, da estendere a tutti i neoassunti dopo i primi 3 anni di contratto a tutele crescenti.
Tra i maggiori sostenitori degli emendamenti è da annoverare Cecilia Guerra, che li definisce misure necessarie per ottenere cambiamenti costruttivi e non solamente ideologici. La stessa Guerra ha confermato, però, che una risposta negativa agli emendamenti, potrebbe non comportare necessariamente un voto negativo, in quanto gli “aut-aut” non farebbero parte della natura stessa del Pd. Più drastico è risultato Corradino Mineo, che si è detto contrario al voto nel caso gli emendamenti venissero bocciati. Gianni Cuperlo, invece, si è dimostrato scettico sull’invito fatto dagli uomini di Renzi ad una maggiore disciplina da parte degli altri Partiti.
Un commento è anche stato rilasciato dalla vice presidente della camera Marina Sereni, secondo la quale gli emendamenti complicano tutto e rallentano l’entrata in vigore delle riforme.

Ad essere molto preoccupato per il dibattito che si è scatenato proprio attorno all’articolo 18 è il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan; intervistato dalla rivista “Avvenire“, ha voluto definire quanto sta accadendo come “surreale”, in quanto questa battaglia riguarderebbe pochissime migliaia di lavoratori. Inoltre, il rischio è quello che queste continue battaglie tra i diversi gruppi politici portino ad interrompere il rinnovamento, ritenuto necessario per l’Italia.
Padoan ha voluto anche promuovere quelle che potrebbero essere le nuove misure del Governo, ossia la nuova indennità di disoccupazione e l’attesa riduzione delle tasse sul lavoro.

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