Cronaca

Roma, aggredito il regista Sebastiano Riso: insulti omofobi e calci per via del suo film “Una famiglia”

L’AGGRESSIONE DA PARTE DI DUE UOMINI – Una violenza a carattere omofobo, perpetrata con calci, spintoni e anche insulti verbali e che ha costretto il diretto interessato a finire al pronto soccorso dell’Ospedale Fatebenefratelli di Roma: a raccontare l’episodio è stato lo stesso Sebastiano Riso, regista siciliano che, di recente, era stato protagonista al Festival del Cinema di Venezia con la sua ultima opera, Una famiglia. Secondo il 34enne originario di Catania, infatti, due uomini lo avrebbero atteso nell’androne del palazzo in cui abita nella Capitale e si sarebbero scagliati contro di lui, colpendolo ripetutamente al viso, allo sterno e anche allo stomaco. “Sono stato ferito tre volte: prima come omosessuale, poi come persona e infine come regista” ha raccontato successivamente Riso alla stampa, lamentando una prognosi che i medici della struttura ospedaliera hanno stimato attorno ai dieci giorni a causa di una contusione alla parete del torace e anche un piccolo edema alla cornea.

LE POLEMICHE ATTORNO AL SUO ULTIMO FILM – Al momento, tuttavia, è ancora ignota l’identità dei due aggressori: gli inquirenti stanno passando infatti al vaglio le immagini delle varie telecamere di sorveglianza della zona, tenendo conto anche della testimonianza dello stesso Riso. A detta di quest’ultimo, il motivo di questa esplosione di violenza sarebbe stata proprio la tematica trattata nel suo ultimo film, nel quale compaiono anche Micaela Ramazzotti, Patrick Bruel e Pippo Delbono: gli insulti dei due uomini ai danni di Riso facevano riferimento in particolare proprio a Una famiglia, soprattutto ai passaggi della pellicola dove si paventa la possibilità di formare una famiglia in senso tradizionale anche per le coppie gay. “Nonostante la paura e la rabbia che provo”, ha concluso però il regista, “continuerò a esprimermi attraverso il mio lavoro, come e più di prima”. Nelle ultime ore, inoltre, è arrivata a Riso non solo la solidarietà di Indiana Production, la casa di produzione che ha curato l’uscita del film, ma anche quella di Rai Cinema che, in un breve comunicato, ha spiegato di condividere in pieno il dolore e l’amarezza del regista.