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Rosetta: dopo 7 mesi si risveglia Philae. Riparte la trasmissione di dati dalla Cometa

Da qualche ora il robot Philae si è risvegliato e ha ricominciato a trasmettere segnali dalla superficie ghiacciata della cometa 67 P.

Era ormai 7 mesi che la sonda, praticamente ibernata, non trasmetteva più nessun tipo di segnale, visto che si era incastrata tra alcuni massi ghiacciati della cometa Churijumov Gerasimenko.
Philae è un modulo di atterraggio che la sonda spaziale “Rosetta” aveva, per cosi dire, rilasciato sulla cometa.
Rosetta era stata costruita in gran parte con tecnologia e scienza tutta italiana, un vero gioiello moderno.

Philae intanto essendo stato protagonista di un atterraggio non proprio ortodosso, a causa della mancata apertura degli arpioni in suo possesso, era finito in un cono d’ombra che non permetteva la trasmissione dei dati, anche se proprio nelle ultime ore il modulo sembra essersi ridestato, lavorando ad una temperatura di circa -35 gradi con una potenza di 24 Watt.
In questi sette mesi di silenzio, la sonda Rosetta aveva tentato di mettersi in contatto con Philae, ma a causa delle condizioni meteorologiche e di posizione alquanto avverse non è riuscita nel suo intento.
Dopo 7 mesi invece Rosetta, fungendo da ripetitore, ha trasmesso per 85 secondi i dati forniti da Philae, alla Terra.
Adesso gli scienziati sono in attesa di un prossimo contatto, che potrebbe avvenire anche in tempi brevi grazie alla tecnologia tutta italiana che ha realizzato i pannelli solari.

L’ingegnere Marco Molina della Finmeccanica Seles Es, autore della trivella in grado di forare il ghiaccio della Cometa, ha manifestato tutta la soddisfazione di ingegneri ed i tecnici dell’azienda nell’aver realizzato impianti fotovoltaici particolari molto funzionali ed efficienti, componenti che si sono dimostrati fondamentali nel buon finanziamento di Rosetta e Philae e delle missioni spaziali a loro connesse.
Insomma un successo che basa le proprie fondamenta su un lavoro di equipe molto complesso e basato su tecnologia molto avanzata curata nei minimi dettagli da veri e propri professionisti del settore.

Adesso gli scienziati attendono la seconda fase del lavoro proposto da Philae che dovrebbe iniziare a breve e si preannuncia, se possibile, ancora più interessante e sorprendente di quanto avvenuto sono ad ora.
Si prevedono, infatti, nuovi messaggi e l’invio di diversi fotogrammi in grado di descrivere l’ambiente perlustrato con una maggiore chiarezza di risultati e dettagli.
Insomma quando tutti pensavano che il robot fosse finito in uno stato di ibernazione assoluta e di non funzionamento, le previsioni più fosche dei più critici sul progetto sono state ampiamente smentite.
A differenza dei corvi di turno, infatti, gli scienziati dell’ambizioso progetto,  in questo lungo periodo durato circa 7 mesi hanno sempre manifestato la loro positività al riguardo,  prevedendo che lo stato di ibernazione finisse, anche se loro stessi si sono detti sorpresi circa i tempi nel quale questo è avvenuto.
Pensavano che questi sarebbero stati più lunghi, mentre invece Philae ha ripreso la propria attività a temperature insperate.
Adesso si attendono i prossimi messaggi dalla cometa, per un’impresa che ha già ampiamente superato le più rosee aspettative.

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