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Russia: tragedia in Kamchatka, affonda peschereccio, oltre 50 morti

Arriva dall’Estremo oriente russo la notizia dell’affondamento di un peschereccio russo, che ha causato la morte di almeno 50 persone (le ultime notizie parlano di 54 vittime), oltre al ferimento di altre decine.

A causare la tragedia sarebbe stata una collisione con il ghiaccio, che non avrebbe lasciato tempo sufficiente ai membri dell’equipaggio per lanciare un sms. Tutto si sarebbe consumato, infatti, in soli 15 minuti, causando il panico tra le numerose persone ospitate a bordo.
Teatro della vicenda è stato il mare di Okhotsk, posizionato al largo della penisola della “Kamchatka”, a circa 250 km di distanza da una delle città più note dell’Estremo oriente russo, Magadan.
Il peschereccio si chiamava “Dalniy Vostok” ed era intestato alla “Maghellan”, una famosa società russa, che ha la sua base all’interno del porto di Nevesk..
Delle 132 persone che si trovavano a bordo, 40 erano marinai provenienti da Myanmar, mentre 40 erano Russi, ma erano presenti anche marinai provenienti da altri Stati. 63 le persone salvate dal tempestivo intervento dei soccorritori.

In base alle notizie fornite dalla Tass, i dispersi sarebbero 15. L’affondamento sarebbe avvenuto alle ore 22.40 italiane, anche se ancora devono arrivare conferme in merito alle cause.
È stata una sezione del “Ministero delle Emergenze” ad indicare che il peschereccio sarebbe affondato in un quarto d’ora. L’allagamento del vano motore avrebbe portato al rapido affondamento. L’ipotesi più accreditata rimane quella della collisione con del ghiaccio.
Rimane ancora in piedi un’altra ipotesi, che indicherebbe come causa la perdita di equilibrio del peschereccio, avvenuto nel tentativo di recuperare una rete a strascico. Tali reti, infatti, hanno un peso di una ottantina di tonnellate; il recupero sarebbe avvenuto nel momento in cui una seconda rete veniva calata nelle acque del mare.

Appena avuta la notizia dell’incidente sarebbe scattata un’operazione di soccorso che ha visto agire quasi 1.400 persone, con un dislocamento di 26 navi. È intervenuto sul posto anche un elicottero, a bordo del quale sono saliti sia soccorritori che medici, in modo da portare subito assistenza ai sopravvissuti. Questi ultimi sono stati subito trasportati all’interno di diversi ospedali situati nel Magadan. Per consentire alle famiglie di avere maggiori informazioni è stato messo a disposizione un numero verde.
Le ultime notizie fornite dai servizi di soccorso locali, appartenenti all’agenzia “Ria Novosti”, parlano di 40 corpi già recuperati.  In un primo momento era stato diffuso da parte del Ministero delle Emergenze che indicava in 106 le persone recuperate, metà delle quali in vita. Una decina, tra queste ultime, sarebbero apparse in gravi condizioni, alcune in pericolo di vita.

http://www.romatoday.it/cronaca/peschereccio-affondato-porto-anzio.html

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