Cronaca

Torino, ignoti usano una sparachiodi contro dei passanti: cinque feriti ma nessuna rivendicazione

A detta dei testimoni, si sono vissuti attimi di autentica paura dato che non si sapeva da dove provenisse il pericolo e cosa venisse sparato contro di loro ma, per fortuna, il bilancio finale dell’incidente parla solo di cinque feriti, nessuno in modo grave: l’episodio (che però non ha avuto alcun seguito o qualsiasi tipo di rivendicazione) è avvenuto a Torino in una strada del quartiere San Donato e risale alla scorsa settimana, ma occupa questa mattina alcune prime pagine dei principali quotidiani locali del Piemonte.

La dinamica dei fatti è ancora poco chiara ma, in base alle prime ricostruzioni degli inquirenti, degli ignoti a bordo di una macchina avrebbero esploso dei colpi su alcuni passanti, utilizzando una normale sparachiodi che però era stata caricata ad aghi.

Gli inquirenti seguono la pista della “bravata”
Gli aghi, lunghi circa 10 centimetri, provenivano da un’auto che, senza fermarsi, ha provato a colpire più persone possibili ma non ha provocato ferite particolarmente gravi (pur conficcandosi nella pelle e trapassando i vestiti delle vittime) dato che non è stata utilizzata una pistola ad aria compressa; ad ogni modo, al Pronto Soccorso è stata successivamente esclusa anche l’eventualità che si trattasse di aghi infetti, ma è bastato questo incidente per scatenare una vera e propria psicosi, con il 118 tempestato di telefonate da parte di coloro che credevano di essere stati infettati volutamente.

Al momento, la Squadra Mobile sta indagando per capire innanzitutto quante persone vi fossero a bordo dell’autovettura e come mai sia stata organizzata quella che è comunque considerata “una semplice ragazzata” in una zona non propriamente periferica della città e quindi alla presenza di numerosi testimoni oculari.

“Ho sentito un improvviso dolore al braccio destro” ha raccontato successivamente alla stampa locale uno dei cinque feriti, confessando anche la paura provata nel ritrovarsi un ago così lungo conficcato nell’epidermide.