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Zaur Dadayev, uno dei sospetti per l’omicidio di Boris Nemtsov, ha confessato

Uno dei cinque sospettati che sono stati arrestati per l’omicidio di Boris Nemtsov ha confessato. Si tratta di Zaur Dadayev, un uomo di nazionalità cecena, che in passato fu anche decorato con una medaglia al merito dall’attuale presidente russo Vladimir Putin.

Nessuna confessione invece da parte degli altri quattro sospettati, che continuano a professare la loro innocenza riguardo all’uccisione dell’acerrimo nemico del presidente. La notizia della confessione di Dadayev, è stata data dal giudice che si occupa del procedimento, Natalia Mushnikova, che ha confermati che anche gli altri 4 sospettati saranno comunque tenuti in carcere.

I quattro che si sono dichiarati innocenti, sono stati catturati dalle forze di polizia in Inguscezia. I loro nomi sono Anzor e Shagid Gubashev, fratelli tra di loro e cugini del reo confesso, Tamerlan Eskerkhanov e Ramzat Bakhaiev. L’accusa formale di essere gli esecutori del delitto, è stata fatta solo nei confronti di Dadayev e del cugino Anzor Gubashev, mentre per gli altri ci sono solamente dei sospetti di complicità.

La polizia stava cercando di mettere le mani anche su una sesta persona sospettata ed aveva accerchiato l’uomo, che si trovava all’interno della sua abitazione di Groznyj. L’uomo, dopo aver lanciato una granata contro gli agenti, si è fatto poi saltare in aria all’interno della casa con una seconda granata. La notizia è stata riportata da Interfax che ha citato fonti della locale polizia.

Al momento, riguardo all’omicidio dell’oppositore di Vladimir Putin restano molte zone d’ombra, come il movente. L’unica cosa accertata è stata il reclutamento di quella che viene definita la “manovalanza”, impiegata per compiere materialmente l’omicidio. Gli investigatori, nelle loro dichiarazioni, hanno asserito che nessuna pista sarà tralasciata, sia essa quella di un tentativo di destabilizzazione della situazione portata dall’interno od anche dall’esterno, sia quella del malcontento dei “nazionalisti” russi per le critiche che Nemtsov aveva fatto alla gestione della crisi in Ucraina, oppure motivi privati come quelli della gelosia, visto il suo fidanzamento con una giovane modella di nazionalità ucraina.

Secondo quanto si è appreso da fonti investigative, il coinvolgimento di Dadayev nell’omicidio è provato oltre che dalla sua confessione, anche da molti elementi raccolti dagli investigatori.

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