AttualitàItalia

Alfano dichiara guerra al degrado urbano “Punire accattonaggio e carità molesta”

Il titolare del dicastero del Viminale, nonché fondatore di NCD, Angelino Alfano, ha reso noto che nella giornata di domani avrà luogo un faccia a faccia con Piero Fassino, primo cittadino di Torino e presidente dell’Anci.

Il motivo dell’incontro tra il ministro degli Interni e quello che è il rappresentante di tutti i sindaci italiani è la volontà comune di gettare le basi per la concretizzazione di un provvedimento legislativo che risolva il problema del degrado delle realtà urbane italiane e la connessa questione della sicurezza dei cittadini. L’ex braccio destro di Berlusconi ha posto l’accento su come, successivamente a quanto stabilito dai giudici costituzionali, non sia più rinviabile intervenire per delimitare quelli che sono i poteri d’ordinanza dei “primi cittadini” dei comuni italiani e mettere in campo una normativa più restrittiva verso quei comportamenti rientranti nel novero della carità molesta e dell’accattonaggio.
L’idea e la volontà di Alfano è quella di fare in modo che i Sindaci e di conseguenza le Amministrazioni comunali, abbiano più strumenti per impedire il degrado delle zone culturalmente più importanti delle città italiane, ovvero i centri storici e i monumenti che vi si trovano all’interno.

Per annunciare l’incontro con Fassino e gli obiettivi dello stesso è stata scelta la riunione del “Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza della Capitale“. Questa scelta non è probabilmente causale, visti gli incidenti che recentemente hanno sconvolto Roma prima della partita tra i giallorossi e il Feyenoord. E Alfano, oltre a comunicare le intenzioni del Governo in merito a come risolvere il problema del degrado urbano e della sicurezza nelle città, ha snocciolato anche alcuni numeri relativi alla Capitale, affermando che nel 2014, rispetto ai 12 mesi precedenti, si è avuta una diminuzione assai consistente dei comportamenti costituenti reato, visto che se ne sono registrati cinquemila in meno. Inoltre, sempre confrontando il 2014 con l’anno precedente, si è arrivati a concludere che vi sono stati più arresti da parte delle forze dell’ordine, una maggiore propensione a denunciare da parte dei cittadini e che l’ammontare dei beni sequestrati è stato superiore rispetto al 2013, arrivando a poco meno di un miliardo e mezzo di euro. Tuttavia Alfano, probabilmente sempre a causa delle devastazioni perpetrate dai sostenitori del Feyenoord, ha annunciato che le riunioni del “Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza della Capitale” si svolgeranno con cadenza mensile e ha posto l’accento su come questo sia un segno tangibile del fatto che per l’esecutivo garantire la sicurezza a Roma sia uno degli obiettivi primari.

Alfano ha però voluto sottolineare come quella italiana sia una capitale con molti meno problemi di sicurezza rispetto ad altre e ha citato come esempi Vienna, Bruxelles e Berlino. Il problema di Roma, secondo il titolare del Viminale, è il suo essere “esposta” più di ogni altra realtà urbana per quel che concerne l’ordine pubblico. A riprova di ciò il Ministro ha voluto ricordare come la città sia stata teatro di ben duemila manifestazioni tra il 2012 e il 2015 e ha voluto anche mettere l’accento su come i “cittadini capitolini siano stanchi” del fatto che tutte le problematiche che attraversano il nostro Paese trovino materialmente una valvola di sfogo nelle strade di Roma. Questo è stato messo sul tavolo come uno dei motivi per cui si è deciso di rendere mensili le riunioni del “Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza della Capitale”.
Quindi ha garantito che il diritto a manifestare non verrà negato, ma ha annunciato che è allo studio la possibilità di imporre alle manifestazioni percorsi differenti da quelli ormai abituali, al fine di preservare il centro storico, che non è solo patrimonio culturale italiano, ma di tutto il mondo.

Quindi ha confermato che nel periodo successivo alle feste pasquali è previsto l’impiego di 500 militari, che avranno il compito di:

“Porre in essere una vigilanza fissa degli obiettivi sensibili, andando a sostituire le forze di polizia, per poter così dare luogo a un riequilibrio della presenza delle forze dell’ordine tra il centro e la periferia”

Leave a Response