Misteri

Allunaggio americano: verità o messa in scena?

Quella del falso allunaggio (complotto lunare o “moon hoax” in inglese) è una delle principali teorie complottistiche. Nello specifico, i sostenitori di tale tesi ritengono che gli allunaggi non sarebbero avvenuti nella realtà, ma che il tutto sarebbe una messinscena ordita dalla NASA e da altri enti, e che questi abbiano deliberatamente creato prove artefatte dell’avvenuto viaggio sulla luna. Le prime ipotesi di complotto sono state avanzate già dal 1975, e sebbene siano molte le prove che confutano la tesi del complotto, corroborate da recentissime immagini scattate da sonde spaziali non Americane, alcuni sondaggi indicano che una percentuale oscillante fra il 6 ed il 20% degli Americani ritiene che gli allunaggi siano stati simulati; tale percentuale tocca il 28% in Russia.

La teoria del complotto trae origine dalla dal libro del 1974 “Non siamo mai stati sulla luna” di Bill Kaysing, ed è stata ripresa anche nel film del 1978 “Capricorn One” in cui si parla di un viaggio su Marte con chiare allusioni alle missioni Apollo. tali opere hanno trovato terreno fertile nell’opinione pubblica americana a seguito dello scandalo Watergate, che ha causato la sfiducia dei cittadini nei confronti del governo statunitense.

I sostenitori della teoria del complotto fanno risalire a tre motivi la presunta messinscena delle missioni lunari:

La competizione spaziale: in quegli anni Stati Uniti e in Unione Sovietica erano impegnati in una dura quanto costosa competizione nell’esplorazione spaziale, con non poche implicazioni politiche e di prestigio oltre a quelle prettamente scientifiche. Poiché gli Stati Uniti erano stati preceduti dai sovietici in alcune di queste tappe fondamentali (primo velivolo in orbita, primo uomo e prima donna nello spazio, ecc.) si sarebbe reso necessario inscenare in volo sulla luna, sia per riportarsi avanti nella corsa allo spazio e sia per evitare rischi di fallimento che avrebbero ulteriormente danneggiato l’immagine americana.

I fondi: nel suo libro, Bill Kaysing afferma che la NASA avrebbe simulato l’allunaggio per continuare ad ottenere forti finanziamenti e da permettere al presidente Kennedy di mantenere la sua promessa di “inviare il uomo sulla luna prima della fine del decennio.”

La guerra in Vietnam: alcuni complottisti ritengono che il volo sulla luna sarebbe servito a distrarre l’opinione pubblica dagli orrori e dai problemi causati in patria dal conflitto nel Vietnam.

La maggior parte delle obiezioni mosse dai sostenitori del complotto, si basano sulle foto scattate dagli astronauti nel corso delle missioni Apollo. In tali immagini sarebbero state riscontrate delle incongruenze, fra cui:

il reticolo presente sulla lente della macchina fotografica appare, in taluni scatti, dietro al soggetto, come potrebbe apparire solo in fotocopiate o scannerizzate, ma non nelle originali;

La qualità delle immagini sarebbe eccessivamente elevata per l’attrezzatura disponibile all’epoca;

La mancanza di stelle, sebbene gli astronauti abbiano dichiarato di non averne scorte nel corso del giorno lunare;

le angolazioni e di colori di alcune ombre sarebbero incoerenti, e sebbene sulla luna la luce riflessa dalla superficie è talvolta sufficiente a generare ombre proprie, è stata avanzata l’ipotesi che siano evidenti i segni dell’utilizzo di riflettori;

– l’ambiente sarebbe stato eccessivamente inospitale, e la radiazione cosmica avrebbe dovuto offuscare alcuni scatti, agendo sull’emozione nella pellicola;

– La bandiera statunitense piantata dagli astronauti sventola nonostante l’assenza di atmosfera;

i ritardi nelle comunicazioni non sarebbero realistici: un segnale che viaggi alla velocità della luce impiegherebbe quasi due secondi per raggiungere la terra, mentre il ritardo medio delle comunicazioni era inferiore al secondo;

– la maggior parte delle rocce lunari riportate dagli astronauti e donate dal presidente Nixon a molti Stati, sono in massima parte andate perdute o distrutte.

Tuttavia, recenti immagini scattate dal sonde indiane e giapponesi mostrerebbero piuttosto chiaramente le tracce dell’allunaggio, quelle lasciate dagli astronauti e le attrezzature lasciate sulla luna al rientro dalle missioni.

In tema è ancora scottante che la questione pare lungi dall’essere chiusa definitivamente.

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