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Ancora sangue in Afghanistan: assaltato l’aeroporto di Kandahar. 27 morti

L’Afghanistan non trova pace. Dopo ormai 14 anni, dal lontano 2001 post-11 settembre, il Paese a cavallo tra Asia e Medio Oriente è ancora martoriato dal conflitto tra le forze di pace internazionali e le milizie talebane, desiderose di riprendere il comando. Le autorità afghane hanno diffuso la notizia, subito confermata, di un improvviso attacco all’aeroporto internazionale di Kandahar, nel sud dell’Afghanistan, una delle città più importanti del Paese.

Secondo le prime ricostruzioni, lo scalo sarebbe stato oggetto di un assalto da parte di un commando formato da 14 uomini ben armati e addestrati. Fucili d’assalto, cinture esplosive e addirittura lanciarazzi costituivano la dotazione del commando, che ha impegnato gli uomini delle forze di sicurezza nazionali per ore. La cellula talebana aveva preso possesso di due edifici situati nell’area pubblica dell’aeroporto, asserragliandosi e facendo fuoco su civili e militari e prendendo anche alcuni ostaggi. Il bilancio attuale parla di 27 morti di cui 9 tra gli assalitori, ma è ancora provvisorio, tanto che secondo alcune fonti locali il combattimento all’interno dell’aeroporto sarebbe addirittura ancora in corso.

L’attacco ha avuto luogo proprio nel giorno in cui si svolgerà la conferenza Heart of Asia, alla quale parteciperanno tra gli altri il presidente afghano Ashraf Ghani e il primo ministro pakistano Nawaz Sharif e che ha tra gli obiettivi proprio il favorire la riappacificazione dell’Afghanistan. Kandahar è considerata una città-chiave sia dalla coalizione militare internazionale sia dai talebani, che proprio nella seconda metà del mese scorso avevano cercato di assaltare la sede governativa, venendo respinti. In quel caso il bilancio era stato di sei vittime.