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Coronavirus: la situazione economica mondiale

La Borsa di Milano in apertura perde inesorabilmente. A niente è servito il veto della Consob circa le vendite allo scoperto, caduto venerdì 13 marzo. Alcuni titoli quotati in borsa sono stati fermati poiché si il ribasso in eccesso può risultare davvero pericoloso. A confermarlo sono i dati di Intesa, Unicredit, hanno registrato rispettivamente il -7,9% e l’8,39%. Anche Fca è in ribasso dopo la notizia relativa alla chiusura degli stabilimenti europei. Anche questo titolo è stato congelato per il ribasso eccessivo. Il calo del greggio ha confermato la caduta dei titoli Eni.

Dal fronte spread, il differenziale tra i decennali Btp e Bund non scende oltre i 254 punti base e il rendimento dei titoli non va oltre 1,94%.

Rapporto Euro-Dollaro

Per quanto riguarda il fronte cambi, l’euro sale a 1,1147 dollari nei mercati valutari. Ciò si è verificato dopo che la Fed ha disposto il taglio del costo del denaro. La moneta, quindi, si trova a guadagnare lo 0,3% sul dollaro. Questo rialzo è stato registrato anche nei confronti dello yen. Si conferma l’inadeguatezza delle misure adottate dalla Boj che non reggono la velocità del mercato mondiale.

La situazione cinese

Dati non rassicuranti arrivano da Shangai e Shenzhen. La prima chiude a -3,40% mentre la seconda a -4,83%. La discesa è avvenuta dopo che i tassi sono stati limati di 100 punti dalla Fed. Sono stati stanziati con il quantitative leasing, circa 700 miliardi di dollari. Tutto ciò è ricollegabile alla situazione coronavirus. Anche se in Cina la situazione sembra normalizzarsi lentamente.

La banca cinese ha disposto, inoltre, con l’immissione di altra liquidità nella misura di 550 miliardi di yen e un taglio della riserva obbligatoria. Altra immissione di liquidità è stata disposta con un tasso corrispondente allo 0,3%. Si tratta di una linea di credito con un termine più breve rispetto all’ordinario.

L’oro

L’oro resta sempre il bene di rifugio per eccellenza. Infatti anche in questo periodo sale è guadagna lo 0,2%. L’aumento è stato riscontrato dopo i provvedimento della Fed. Il metallo guadagna all’oncia 45 dollari ad oggi. Tutto ciò è stato rilevato anche alla luce delle naturali oscillazioni.