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Coronavirus, l’OMS lo definisce pandemia

Allarmanti livelli di contagio raggiunti dal Coronavirus, ma soprattutto anche la lentezza con cui sono state adottate le misure per contenerlo. Queste le grandi preoccupazioni dell’Oms.

Pandemia. Questo il termine per descrivere il Covid-19 che è stato usato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, impegnata senza sosta nello studio sulla diffusione del contagio.

L’Oms ha reso nota la grande preoccupazione riscontrata per l’inarrestabile diffusione. “Abbiamo suonato la campanella d’allarme forte e chiaro”, questo il commento del direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Ha inoltre dichiarato “Siamo dunque giunti alla conclusione che Covid-19 possa essere definito come una pandemia”. I Paesi coinvolti sono 114, esclusi quelli fuori dalla Cina, e 118 mila i casi registrati. L’Oms non sembra avere dubbi: l’emergenza deve essere fronteggiata con misure urgenti e ancora più forti.

A detta di Ghebreyesus i dati raccolti non offrirebbero un quadro completo ed esaustivo. Alcuni Stati si limitano a censire solo alcuni casi di contagio senza raccontare “tutta la verità”. Le nazioni dovrebbero intensificare i controlli, gli esami, tracciare le persone che si spostano e promuovere la prevenzione. I Paesi che vantano ancora un numero di casi contenuto possono fare molto, adottando contromisure più pesanti per scongiurare una diffusione su larga scala.

“Non è solo una crisi di salute pubblica, è una crisi che tocca ogni settore, quindi ogni settore e ogni individuo deve essere coinvolto in questa lotta”

L’Oms pone l’accento sulla rapidità con la quale il patogeno si è diffuso fino ad oggi e per questo ha istituito la Global Preparedness Monitoring Board (Gpmb), una speciale commissione indipendente, formata da 15 esperti internazionali, che monitoreranno la situazione nel mondo e studieranno le strategie da adottare.

Il quadro attualmente delineato dalla Gpmb non è affatto rassicurante. Servono ancora più misure da adottare il prima possibile a tutela della salute pubblica. Ogni Paese è chiamato a rafforzare i propri sistemi, investendo sullo sviluppo di nuovi vaccini antivirali a largo spettro. Una pandemia, come quella in corso, è strettamente legata anche a importanti rischi economici che coinvolgono la Banca Mondiale e il Fondo monetario internazionale. Lungo tale prospettiva imprescindibile è la collaborazione internazionale, nonché la condivisione immediata e trasparente dei dati.