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Crisi Ucraina: ultime 48 ore prima del cessate il fuoco e aumentano le vittime

Dopo l’annuncio della tregua decisa a Minsk dai leader di Francia, Russia e Germania, la situazione sul fronte sta peggiorando, secondo quanto aveva profetizzato realisticamente lo stesso Putin.

Proprio quest’ultimo infatti, durante il colloquio con gli altri Capi di stato, aveva avvertito del fatto che le due fazioni dopo l’annuncio avrebbero cercato di guadagnare terreno. Proprio questo sta accadendo, tanto che nelle ultime ore si registrano scontri a colpi di armi e bombe per cercare di guadagnare posizioni. La tregua, infatti, ha previsto una ritirata delle armi pesanti di 50 chilometri dal fronte, ma se questo verrà, invece, spostato allora il peso della tregua cambierà inevitabilmente con esso.
Nelle ultime ore si registrano quindi combattimenti più feroci tra le due fazioni, che vede il bilancio ancora aperto sia in termini di vittime che di danni. Dalle poche notizie, enunciate dal portavoce di Kiev, è emerso che i separatisti avrebbero ucciso 8 militari ucraini e feriti altri 34. D’altro lato invece, secondo le autorità del Donbass, i militari sarebbero colpevoli di crimini avendo ucciso 4 civili, tra cui un bambino di appena due anni e due ragazzine rispettivamente di 7 e 14 anni.
Diversi sono, invece, i numeri annunciati da Eduard Basurin, ovvero il portavoce del ministero della Difesa dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, il quale ha fatto sapere che Kiev avrebbe già perso oltre 42 uomini. Ancora non è stato chiarito se le diverse stime delle varie autorità e fazioni si riferiscano a diversi episodi o allo stesso scontro che si è avuto nelle ultime ventiquattro ore.

Anche le versioni di scontri e battaglie sono molto differenti tra loro. Attualmente si parla di un bombardamento dei ribelli che avrebbe causato vittime tra i civili a Shchastya a nord-ovest della città di Lugansk. La bomba sarebbe stata lanciata infatti in un caffè, i cui resti sono caduti anche in altre zone della stessa cittadina.
Dalle fonti dei media esteri, quali ad esempio la Bbc, emergono altri dati di colpi a Lugansk, e Donetsk. Lo stesso portavoce militare di Kiev, Vladyslav Seleznyov, ha informato che i combattimenti si sono fatti più forti ed atroci, andando a colpire anche il nodo ferroviario di Debaltsevo, grazie all’utilizzo da parte dei separatisti di razzi e artiglieria.

Tali sono gli scenari che Mosca aveva già previsto e per cui il Cremlino cercava appunto di contrattare un cessate il fuoco immediato. Le trattative e la diplomazia comunque continuano a fare il proprio lavoro, così come ripromesso anche dai Premier di Francia e Germania.
Per concludere però l’accordo cominciato a Minsk vi è ancora il problema di Debaltseve. Proprio qui, infatti, Putin sta facendo compiere ricerche da esperti militari per cercare di chiarire la situazione. Al momento, proprio sul Debaltseve lo strategico snodo ferroviario nel sud-est ucraino, i ribelli sostengono di aver circondato migliaia di militari ucraini. Le autorità di Kiev però non vogliono accettare la resa imposta dai separatisti, cercando così di non cedere una fetta di territorio tanto strategico.

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