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Drammatica esplosione a Città del Messico

Siamo al cospetto di un dramma dalle proporzioni numeriche ancora indefinite. Alle 7 ora locale, quando qui in Italia era notte fonda, si è registrato il tragico crollo di una palazzina dell’ospedale pediatrico di Città del Messico.

Il bilancio provvisorio parla di due morti e decine di feriti, tuttavia il problema principale è rappresentato dalla stima del numero di dispersi, dal momento che non è chiaro quante persone si trovassero effettivamente nella palazzina al momento del crollo.

La tragedia è conseguenza diretta di un’esplosione, a seguito di una fuga di gas verificatasi durante le operazioni di scarico merci eseguite da un camion cisterna.
Ciò che è apparso palese fin dai primi rilievi è l’imperizia e la negligenza degli operai della Gas Express Nieto, società con regolare contratto di collaborazione col Ministero della Sanità messicano.
Stando alle prime testimonianze, infatti, l’accertamento della fuga di gas e la relativa richiesta di pronto intervento dei pompieri sono stati sin troppo tardivi. Tanto è vero che l’esplosione e il relativo crollo della palazzina si sono verificati quando le procedure di evacuazione erano state appena avviate.

Non c’è stato letteralmente il tempo di sgomberare l’ospedale pediatrico e, adesso, le drammatiche conseguenze in termini di vite umane sono sotto gli occhi di tutti.

L’opinione pubblica messicana, però, stavolta non ci sta, chiede giustizia e che venga fatta luce in questo che è un evidente caso di malaffare. La Gas Express Nieto, infatti, già nello scorso mese di luglio era rimasta coinvolta in un analogo incidente, dove si registrarono tre vittime.

Com’è possibile che, oltre ad essere rimasta impunita, continuasse per giunta a lavorare in appalto con la pubblica amministrazione?

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