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Fase 2, la provincia di Bolzano accelera: dall’11 maggio riaprono ristoranti e parrucchieri

La provincia autonoma di Bolzano accelera sulla fase 2, dopo che il consiglio provinciale riunito nella notte ha approvato la legge che consente fin da oggi la riapertura dei negozi. Lunedì 11 maggio toccherà invece ai ristoranti e ai parrucchieri, oltre a bar e musei. Presente alla seduta del consiglio notturna anche il Governatore Arno Kompatscher, il quale si è detto d’accordo sul percorso intrapreso dalla provincia altoatesina. La riapertura dei locali rimane condizionata dall’osservanza delle misure di sicurezza chiarite dal Governo centrale, tra cui distanza interpersonale, l’uso delle mascherine e il frequente lavaggio delle mani.

Il calendario delle aperture della provincia di Bolzano

A partire da oggi, venerdì 8 maggio, Bolzano riapre dunque tutte le attività commerciali, artigianali e industriali. Lunedì prossimo (11 maggio) sarà la volta di ristoranti, bar, musei, centri giovani e biblioteche. La settimana successiva (lunedì 18) toccherà poi ai servizi di assistenza all’infanzia, mentre quelli sociali possono già riprendere la loro attività in data odierna. A fine mese (lunedì 25 maggio) semaforo verde infine per la riapertura delle strutture ricettive, vale a dire hotel, alberghi, pensioni e bed and breakfast. Nella legge votata stanotte dal consiglio provinciale di Bolzano viene specificato che i sindaci hanno comunque facoltà di imporre misure più restrittive.

Il governatore della provincia rivendica l’autonomia dell’Alto Adige

Di fronte ai giornalisti, il governatore Arno Kompatscher ha voluto rivendicare l’autonomia della provincia di Bolzano, sottolineando come i capisaldi della nuova legge siano senso di comunità e sicurezza. Kompatscher ha ribadito l’importanza dell’osservanza delle regole da parte dei cittadini, confidando nel loro senso di responsabilità e nell’autodisciplina. Al termine del suo discorso, il governatore ha ricordato come da settimane le sue richieste di differenziazione regionale siano rimaste inascoltate, rendendo pertanto inevitabile un percorso autonomo dal punto di vista legislativo.