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Il cavallo di Troia dell’Isis: arrivare in Europa dalla Libia, insieme ai migranti

Un “ponte” verso in vecchio continente, ed in primis verso l’Italia, primo obiettivo dei barconi dei migranti che costantemente attraversano il Mediterraneo, e che potrebbe far arrivare sulle nostre coste molti miliziani dell’Isis, che poi proseguirebbero verso gli altri paesi europei.

Il primo passo di questa strategia è stato rappresentato dall’attacco portato contro l’hotel Corinthia di Tripoli, che lo Stato Islamico ha rivendicato. Un attacco che ha provocato 12 morti, tra i quali 5 stranieri, e nel quale sono morti anche le 4 persone che hanno portato a segno l’attacco. L’hotel Corinthia è lo stesso dove si trova il governo di Omar al Hassi che controlla la città di Tripoli.

Fonti di informazione libiche citano un documento dello Stato Islamico in cui si parla proprio della necessità di conquistare il controllo delle coste libiche, per poi lanciare l’assalto all’Europa, attraverso l’immigrazione clandestina. Naturalmente non è possibile verificare la veridicità di questo rapporto, ma le autorità italiane ed europee stanno facendo tutto il possibile per tenere sotto controllo la situazione.

Per quanto riguarda l’attacco all’hotel di Tripoli, secondo le informazioni arrivate, le cinque vittime straniere sarebbero stati in un primo momento sequestrate e successivamente uccise. Due delle vittime sarebbero di nazionalità filippina ed americana. Altre fonti citano come obiettivo principale dell’attacco, proprio Omar al Hassi, che è però riuscito a sfuggire all’attentato. Il rappresentante dell’Unione europea, Federica Mogherini ha definito l’attacco un “riprovevole” atto di terrorismo, e vanifica gli sforzi che vengono fatti per riportare la Libia ad una situazione di stabilità e di pace.

Da parte della stessa UE viene espressa solidarietà e condoglianze alle famiglie delle vittime, e viene ricordato l’appoggio alle iniziative delle Nazioni Unite, volte a trovare una soluzione politica al problema della Libia. Anche secondo il ministro Gentiloni, l’attacco terroristico è stato messo in atto per cercare di rallentare il dialogo tra le parti che è in corso a Ginevra.

Nello stesso tempo, Gentiloni ha spiegato che viene tenuta costantemente sotto controllo la situazione dell’ambasciata italiana, con i servizi di sicurezza che “monitorano” la situazione a Tripoli. Queste notizie contribuiscono comunque ad aumentare lo stato di allarme da parte degli italiani, i quali vedono sempre più come pericolosi i continui arrivi di migranti sulle nostre coste, e sulla scia degli attentati dell’Isis avvenuti in vari paesi europei, temono che si possano riprodurre anche in Italia, con Roma che è stata indicata più volte come un obiettivo da colpire da parte dei militanti islamici.

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