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Isis: 21 soldati curdi in gabbia fatti sfilare a Kirkuk

Ieri, 22 febbraio, è arrivato l’ennesimo video choc dell’organizzazione terroristica dell’Isis. Il video, per il momento considerato autentico dal Site, mostra 21 combattenti curdi rinchiusi nelle gabbie e così fatti sfilare lungo le strade della provincia di Kirkuk. Il video, della durata di circa nove minuti, dà poi la possibilità agli stessi terroristi di minacciare la decapitazione di tutti i ventuno ostaggi curdi, oltre a intervistare poi i singoli prigionieri rinchiusi nelle gabbie. Proprio queste ultime sono della stesso tipo di quelle utilizzate nel precedente filmato mostrante l’uccisione del pilota giordano Muath al Kaseasbeh. In tale caso le gabbie sono state posizionate su grossi pick-up e portate lungo strade affollate di sostenitori del gruppo terroristico battente la bandiera nera dello Stato islamico.

Altre notizie delle ultime ore riguardano poi l’addestramento perpetrato nei confronti di circa quaranta ragazzini tra i tredici ed quattordici anni di età, oltre ad altre quindici donne. Tutti sono stati resi idonei al combattimento e addestrati al fine di poter compiere attentati suicidi. Tale addestramento è stato pensato soprattutto in vista dell’attesa battaglia da parte delle forze irachene e curde per la riconquista di Mosul a Nord dell’Iraq. Tali notizie sono date dal quotidiano curdo Al Sabah al Jadid, le cui fonti provengono dalla stessa provincia di Ninive. Inoltre, è stato scoperto che l’addestramento sarebbe svolto anche da parte di ex ufficiali dell’esercito iracheno che erano fedeli al defunto presidente Saddam Hussein.

L’ultima edizione domenicale della Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung (FAS) ha poi reso noto che il gruppo dello Stato islamico sarebbe alla ricerca di nuovi finanziamenti. Per tale motivo, l’Isis sta cercando di rivendere alle forze curde i corpi dei loro soldati uccisi. I soldati uccisi in battaglia sarebbero infatti messi in vendita a circa 10.000 – 20.000 dollari. Nello stesso tempo, per contenere le spese, sono state abbassate le paghe dei soldati, a causa dei minori introiti ricavati dal petrolio.

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