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Isis: “al-Baghdadi ferito in un raid”

Nelle scorse ore, molte fonti piuttosto autorevoli riverivano che il leader dell’Isis, Abu Bakr al-Baghdadi era rimasto gravemente ferito durante un raid e, qualcuno, ipotizzava anche la sua morte. Anche nei Paesi Arabi la voce di una presunta uccisione per mano degli americani aveva cominciato a diffondersi con insistenza ma, proprio poco fa, il portavoce del Califfato ha fermamente smentito che il loro leader abbia potuto perdere la vita.

l’Isis ha, infatti, dichiarato che effettivamente l’attacco aereo sull’Iraq Settentrionale ha colpito il rifugio del Califfo ma al-Baghdadi sta bene e ha riportato solo lievi ferite non preoccupanti.
Con questo comunicato, il portavoce dell’Isis ha tranquillizzato i militanti e l’esercito che sta combattendo per espandere il dominio del Califfo, ma anche lanciato nuove minacce agli Stati Uniti e a chiunque cerchi di combatterli.

Il comunicato è stato diffuso per mezzo di una televisione araba, i24News, che ha fatto il punto sul raid aereo compiuto dalle truppe americane.
Nel pomeriggio di ieri, il raid ha preso di mira una colonna di mezzi militari e un palazzo dove, stando alle informazioni ottenute dal commando americano, si tenevano solitamente gli incontri dei vertice dell’Isis, nella zona di Al-Qaim, una regione isolata che si trova a nord di Mosul. Nell’attacco avrebbero perso la vita decine di persone ma non il Califfo e nemmeno i vertici dell’Isis che, invece, si sarebbero immediatamente rifugiati in un altro edificio bunker, di cui ancora non si ha conoscenza.

Tuttavia, nonostante il comunicato stampa smentisca categoricamente la morte del Califfo, sulle sue vere condizioni di salute non ci sono certezze: c’è chi ipotizza che, invece, al-Baghdadi sia morto, e con lui il suo portavoce, e che adesso l’Isis si stia riorganizzando per evitare che i miliziani possano perdere fiducia nella causa dopo la morte del loro leader.

Al-Baghdadi è uno dei maggiori ricercati mondiali: è lui che, lo scorso giugno in una mosche di Mosul, pronunciò l’ormai noto discorso in cui rendeva noto il programma militare dell’Isis che, tra le altre cose, prevede anche la conquista di Roma.

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