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Jet russo abbattuto al confine tra Turchia e Siria: è alta tensione tra Erdogan e Putin

ABBATTUTO UN JET RUSSO – La nascente coalizione internazionale che dovrebbe combattere l’ISIS in Medio Oriente rischia di dover affrontare una vera e propria crisi diplomatica al suo interno. Turchia e Russia sarebbero già ai ferri corti a causa di un incidente avvenuto lungo il confine che divide lo Stato guidato da Recep Erdogan dalla Siria: un ‘caccia’ russo Sukhoi-24 è stato infatti abbattuto per aver violato lo spazio aereo di Ankara e non aver risposto ai ripetuti avvertimenti degli F-16 turchi. I piloti del bombardiere russo sarebbero riusciti a paracadutarsi fuori dalla cabina prima dell’esplosione: tuttavia, una volta in territorio siriano, uno dei due è stato catturato e ucciso dai ribelli del luogo. Il secondo pilota è stato invece tratto in salvo. L’episodio ha scatenato immediatamente la dura presa di posizione da parte di Mosca che ha negato qualunque sconfinamento dei propri mezzi militari nello spazio aereo della Turchia. ‘Ci saranno conseguenze tragiche’ è stato il laconico commento di Vladimir Putin, che ha definito l’accaduto come una ‘pugnalata inferta alle spalle’.

ERDOGAN RICEVE IL SOSTEGNO DI OBAMA – Dal canto suo, Erdogan ha ricevuto il pieno appoggio del Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, che ha sottolineato come l’abbattimento del caccia porti all’attenzione generale un ‘problema ricorrente nell’area’ e ha ricordato anche che ‘la Turchia ha tutto il diritto di difendere il suo territorio‘. Insomma, USA e NATO hanno preso nettamente posizione a favore della necessità della Turchia di difendere il proprio spazio aereo, ma avendo cura di evitare una vera e propria escalation con la Russia. Nel corso del summit che Obama ha avuto di recente col suo omologo francese, François Hollande, è emersa però anche la volontà di non irritare ulteriormente l’amministrazione guidata da Putin, assicurando quindi al leader russo che simili episodi non si ripeteranno in futuro.