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Libia: Marco Vallisa, il tecnico italiano rapito è stato rilasciato, è già tornato in Italia

Una buona notizia è arrivata nella notte di mercoledì tramite un messaggio via Twitter di Paolo Gentiloni, il Ministro degli Esteri italiano. L’annuncio è quello del rilascio di Marco Vallisa, il 54enne tecnico che lavora per la ditta Piacentini, e che, insieme ad altri due colleghi era stato rapito nel mese di luglio scorso in Libia.

La notizia della liberazione è stata accolta con soddisfazione e da parte del Ministro sono stati rivolti apprezzamenti a chi ha lavorato per ottenere il rilascio, concludendo così, felicemente, una vicenda che si prolungava ormai da 4 mesi.

Dopo il rapimento, che era avvenuto a Zuwara, una città situata nella zona ovest del Paese africano, i due colleghi di Vallisa, un macedone, Emilio Gafuri, ed un bosniaco, Petar Matic, entrambi ingegneri, erano stati liberati due giorni dopo, mentre per la liberazione di Vallisa è stato necessario un intervento coordinato che ha impegnato sia il personale dell’ambasciata italiana di Tripoli, che gli uomini dell’Unità di crisi presso il Ministero.

Nel messaggio via Twitter si precisava anche che il tecnico italiano si trovava già a bordo di un aereo diretto verso il nostro Paese. Gentiloni ha voluto anche ringraziare i familiari del tecnico italiano, che in questi mesi non hanno mai fatto venir meno la loro fiducia nei confronti del lavoro svolto dalle istituzioni per la liberazione del loro congiunto.

La buona notizia non fa comunque dimenticare che al momento, altri 5 italiani risultano nelle mani di sequestratori in paesi esteri. Uno di questi, Gianluca Salviati, un tecnico veneto, è stato rapito in Libia nel mese di marzo di quest’anno; Giovanni Lo Porto, cooperante siciliano, è scomparso invece da più di due anni, nel gennaio 2012, in una zona di confine tra l’Afghanistan ed il Pakistan, e tre persone infine sono state rapite in Siria.

Da oltre un anno, luglio 2013, è nelle mani dei sequestratori, Paolo Dall’Oglio, un gesuita romano, mentre il 31 luglio di quest’anno sono scomparse due giovani cooperanti provenienti dalla Lombardia, Greta Ramelli e Vanessa Marzullo.

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