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Lo sfogo dei genitori di Yara, “vogliamo almeno la verita’”

Dopo le nuove scoperte dei Ris di Parma, la posizione del muratore incriminato per l’omicidio della tredicenne di Brembate, si aggrava ulteriormente. I Carabinieri hanno infatti comunicato di avere un riscontro positivo tra alcune fibre, ritrovate sui pantaloni che Yara indossava nel momento della sua morte e i sedili del furgone di proprietà del muratore bergamasco.

Questo collocherebbe la giovane sul furgone di Bossetti e farebbe decadere definitivamente la tesi difensiva del muratore (che continua a dire di non aver mai visto Yara la sera dell’omicidio). Se la prova fosse confermata potrebbe essere messa la parola “fine” a una delle vicende più intricate degli ultimi anni.

Nel frattempo i genitori di Yara (Maria e Fulvio Gambirasio) sono ritornati a parlare, esprimendo con la massima dignità un loro desiderio. I genitori della vittima vorrebbero che il muratore (in carcere dal giugno scorso) dicesse ai magistrati tutta la verità sulla vicenda, verità che potrebbe far conoscere le ultime ore di vita della giovane ginnasta.

Bossetti dal carcere continua a proclamarsi innocente, ma a questo punto la sua posizione diventa indifendibile, anche perché i rilievi scientifici presentati dagli investigatori sono tanti e tutti circostanziati.

E se da una parte si registra l’attacco dell’avvocato difensore di Bossetti che cerca di disinnescare le prove, dall’altro i genitori di Yara continuano a riporre la massima fiducia nelle indagini svolte dagli investigatori bergamaschi. Lo sfogo della famiglia Gambirasio arriva a pochi giorni dall’attesa decisione della Cassazione che dovrà, il 25 febbraio, esprimersi sulla richiesta di scarcerazione presentata da Bossetti.

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