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Migranti: pattugliamento aereo e distruzione scafi già sulle coste libiche, la strategia Ue per l’emergenza sbarchi

Il problema delle imbarcazioni che giungono in Europa dall’Africa del Nord e dal Medio Oriente sta assumendo toni sempre più drammatici.

I migranti che provano a giungere sulle coste europee sfuggendo a guerre e persecuzioni sfidano il mare su barconi totalmente privi di sicurezza, in un viaggio pericoloso e che, spesso, trasforma in tragedia quello che era un carico fatto di attesa e speranza. Dopo le ultime disgrazie avvenute nel canale di Sicilia e sull’isola di Rodi che hanno provocato molte vittime, la Comunità europea ha deciso di organizzare un vertice per cercare di trovare una soluzione comune.
La Commissione europea ha confermato in questi giorni l’intenzione di affondare le imbarcazioni utilizzate dagli scafisti per trasportare i barconi verso le coste europee. Secondo il piano che si vorrebbe mettere in pratica si dovrebbero impiegare mezzi aerei per pattugliare le coste libiche in modo da far intervenire le navi militari che potrebbero affondare la imbarcazioni prima che partano dalle coste libiche.

Molto più complicata, invece, risulta la discussione sulla collocazione dei migranti fra i vari paesi europei. Il governo libico, pur non riconosciuto dalla Comunità internazionale, si è dichiarato pronto a collaborare per bloccare le partenze dalle coste del Paese.

Il Ministro dell’Interno Alfano, auspica un maggiore intervento da parte dell’Europa per fronteggiare una situazione che sta diventando insostenibile e che potrebbe causare immani tragedie nel Mediterraneo. Secondo il Presidente della Camera Boldrini si deve cercare una soluzione a monte in modo che non si debba intervenire quando i migranti sono giunti già sulle coste libiche, provocando comunque seri problemi a chi scappa da situazioni drammatiche. Secondo il Presidente della Camera si dovrebbe intervenire nelle zone di conflitto, in modo da bloccare sul nascere il fenomeno della migrazione.

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