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Norman Atlantic: nel relitto recuperata la seconda scatola nera

Il relitto della motonave Norman Atlantic, che lo scorso 28 dicembre si è incendiata nel mare di fronte alle coste albanesi si trova da alcuni giorni nel porto di Brindisi.

Nella giornata di ieri, gli uomini del Nia dei vigili del fuoco, hanno effettuato la terza ispezione a bordo, ed hanno ispezionato il quarto ponte, come ha riferito il responsabile Michele Mazzaro. Nel corso dell’ispezione è stata recuperata la seconda “scatola nera”, che potrebbe aver subito dei danneggiamenti, dato che si trovava in una parte della nave interessata dall’incendio.

Ora su entrambe le scatole nere, la prima era stata recuperata in precedenza in plancia, saranno effettuati degli accertamenti in una data che sarà stabilita dalla Procura. Nel corso dell’ispezione non sono stati recuperati altri cadaveri, ed il numero delle vittime sin qui accertate rimane a quota 11.

Mazzaro ha riferito anche che non è ancora possibile arrivare al quinto ponte della nave a causa delle temperature altissime, e che si farà un successivo tentativo nei prossimi giorni, anche se al momento non è possibile stabilire la data precisa. Oltre agli accertamenti sulle due scatole nere, ne saranno eseguiti altri relativamente alle telecamere di sorveglianza presenti sulla Norman Atlantic.

Intanto, si parla anche di uno spostamento del relitto dal porto di Brindisi a quello di Bari, come ha già chiesto Mimmo Consales, sindaco della città salentina. Le autorità portuali di Bari e la Capitaneria di Porto stanno vagliando le varie opportunità in modo da effettuare il trasferimento dopo che saranno concluse le ispezioni da parte dei vigili del fuoco e sia stato dato l’ok per la navigabilità del Norman Atlantic.

Il sindaco di Brindisi ha spiegato che la presenza del relitto della motonave non permette di far entrare le navi da crociera nel porto interno, in quanto la struttura dispone di una sola banchina.

Per quanto riguarda i dispersi, nove passeggeri di nazionalità greca, le speranze dei familiari di poterne recuperare i corpi sono ormai svanite. Per loro si apre la strada del ritorno in patria, anche perché non ci sono notizie di ricoverati ignoti nei vari ospedali pugliesi, e la vista del relitto fumante non è certo un’immagine che contribuisca ad alimentare le speranze.

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