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Accordo Usa-Russia: cessate il fuoco dal 27 febbraio

E’ ormai cosa fatta l’accordo tra Stati Uniti e Russia in merito al cessate il fuoco in Siria. Questo potrebbe cambiare tanti equilibri a livello internazionale: le parti in conflitto hanno trovato l’intesa su una bozza di accordo che prevede la cessazione di attività militari in Siria a partire dal prossimo 27 febbraio. Una data che potrà essere epocale e che, a quanto sembra, potrebbe letteralmente aprire nuovi spiragli tra i due paesi.

I termini dell’accordo che sono stati prefissati andranno accettati sia dalla Russia che dagli Stati Uniti entro mezzogiorno del 26 febbraio: in questo modo, a partire dalla mezzanotte del giorno 27 inizierà la tregua tra le due potenze mondiali.
Nell’accordo che è stato raggiunto e che, con tutta probabilità, diventerà effettivo tra qualche giorno, sono state escluse tutte le operazioni militari nei confronti dello Stato Islamico: infatti non sono previste tregue contro qaedisti del fronte al-Nusra, così come tutte le altre organizzazioni di stampo religioso che sono state riconosciute come terroristiche anche dall’ONU.

Il comunicato congiunto tra Mosca e New York, cui è preceduta una telefonata tra Vladimir Putin e Barack Obama, ha disegnato uno scenario storico: Stati Uniti e Russia si avvicinano per un dialogo pacifico anche se, come confermato da numerose fonti americane, molte questioni di grande importanza restano ancora irrisolte. In particolare, non c’è ancora un chiarimento in merito a come dare efficacia alla tregua e come poter rispondere ad eventuali violazioni della stessa.

Un annuncio che si attendeva già da qualche tempo e che non è altro che frutto di un lavoro diplomatico intenso. Un vero e proprio primo round che era partito col tentativo di dialogo tra Assad e i suoi oppositori, poi successivamente fallito. Grande soddisfazione che arriva anche dall’ONU, con Ba Ki-Moon che ha parlato di segnale di grande ottimismo e speranza tra Russia e Stati Uniti. Inoltre, come confermato dallo stesso segretario generale delle Nazioni Unite, si tratta di un passo in avanti importante rispetto a quanto previsto nel Consiglio di Sicurezza dello scorso dicembre, volto ad un sostegno internazionale sulla questione Siria.