Cinema

Al cinema arriva Assolo: Laura Morante torna dietro la macchina da presa con una commedia al femminile

ARRIVA ASSOLO DI LAURA MORANTE – Dopo l’esordio del 2012 con Ciliegine, una produzione italo-francese che aveva riscosso un discreto successo, Laura Morante torna al cinema nelle vesti di regista. Assolo, il film di cui è anche l’attrice protagonista, arriverà nelle sale cinematografiche italiane il prossimo 5 gennaio e si avvale di un cast di tutto rispetto: nella pellicola infatti compaiono, oltre a Francesco Pannofino, Carolina Crescentini e Angela Finocchiaro anche Filippo Tirabassi, Giovanni Anzaldo, Piera Degli Esposti e Marco Giallini. In questa seconda prova dietro la macchina da presa, la 59enne originaria di Santa Fiora (Grosseto) affronta un tema delicato con uno stile leggero e vicino alla commedia. La trama ruota infatti attorno alle vicende di Flavia (Laura Morante), una cinquantenne con due matrimoni alle spalle e incapace di vivere con serenità il rapporto con i suoi ex mariti, ma anche con le sue coetanee.

UNA ATIPICA COMMEDIA AL FEMMINILE – Scritta in collaborazione con Daniele Costantini, Assolo è una commedia che riecheggia il Woody Allen degli esordi ma che si ispira anche a certa cinematografia francese, mettendo in scena il dramma di una donna che è incapace di portare a termine qualsiasi cosa nella sua vita. Flavia fa fatica a rapportarsi con quella che è una vera e propria famiglia allargata, tra ex compagni, figli e nuove relazioni. Tuttavia, tra gag comiche e anche dei momenti di puro onirismo, la Morante tratta la condizione del suo alter ego con delicatezza e un filo di umorismo: “Flavia è un disastro come donna e spero che nessuna sia come lei” ha scherzato la regista nel corso della presentazione della pellicola alla stampa. “Tuttavia, ho fatto questo film – ha continuato – perché credo che, in fondo, tutte le donne possano riconoscersi in lei per qualche aspetto”. Stando alla Morante, l’opera porta in scena il percorso che condurrà Flavia a una vera riconquista di sé ed è un’esortazione a riprendere davvero in mano la propria vita: “Volevamo svelare un problema concreto, ovvero che abbiamo tutti paura di invecchiare: ma abbiamo preferito evitare i toni da tragedia, provando anche a riderci su”, le ha fatto eco Costantini, spiegando lo stridente contrasto tra alcune scene particolarmente commoventi e il sorriso che riescono a strappare agli spettatori. “Difficilmente al cinema vengono mostrate le nevrosi femminili: spesso lo fanno solo gli uomini e io ho deciso di andare controcorrente” ha concluso la Morante.