Cronaca

Allarme bomba stamani al Palazzo Ducale di Venezia

Alle sei e cinquanta di stamattina, un addetto alla sicurezza che stava effettuando un giro di controllo intorno a Palazzo Ducale, a Venezia, ha notato due borse sospette, ed ha immediatamente dato l’allarme. Sul posto sono arrivati gli artificieri, ed anche il questore di Venezia, Angelo Sanna, accompagnato da Adelchi d’Ippolito, il procuratore aggiunto che si occupa di antiterrorismo.

Le due borse si trovavano all’interno del cortile di Palazzo Ducale e sono state aperte una dopo l’altra. Al loro interno non c’era materiale esplosivo, ma dolo dei sassolini di colore chiaro, forse quarzo. Per garantire la sicurezza, la zona è stata immediatamente transennata, ed i turisti che stavano iniziando a circolare sono stati allontanati. Alla fine si è trattato di un falso allarme, forse di uno scherzo di qualche buontempone, ma la paura causata dagli attentati terroristici di due giorni prima all’aeroporto ed alla metropolitana di Bruxelles ha fatto scattare immediatamente tutte le misure di sicurezza previste in questi casi. Anche in Italia infatti, si teme la possibilità di attacchi terroristici, specialmente in questi giorni nei quali si celebra la ricorrenza della Pasqua con molti eventi religiosi in programma.

Da parte del Governo, ed in particolare del Ministero degli Interni, è stato dichiarato che nel nostro Paese sono state prese tutte le necessarie misure di sicurezza per contrastare il terrorismo. Nello stesso tempo la tensione è sempre alta, specialmente nelle grandi città, ed in prossimità di obiettivi “sensibili”. Nonostante si sia trattato di un falso allarme, la polizia sta indagando sull’accaduto, per capire si tratti di una dimenticanza da parte di qualche persona oppure di una operazione volontaria. A quanto sembra da una prima indagine effettuata, la sera precedente le due borse contenenti i sassolini non si trovavano nel cortile di Palazzo Ducale. I cristalli di quarzo trovati all’interno potrebbero essere stati acquistati, come souvenir, da qualche turista, e poi dimenticati sul posto.