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Appello del presidente libico all’Italia: serve la rimozione dell’embargo sulla armi

Togliere l’embargo attualmente esistente sulle armi, aiutare la Libia nell’addestramento dei suoi militari, assicurare il pattugliamento del Mediterraneo. Questi i punti salienti di una richiesta di aiuto rivolta all’Italia da Aqila Saleh, presidente libico riconosciuto dalle autorità internazionali, che ha parlato da Tobruk, dove si trova il suo governo.

Secondo Saleh, quello che si sta svolgendo attualmente in molte parti del suo Paese, non è un conflitto “inter-libico”, ma una lotta che l’esercito libico sta portando avanti contro il terrorismo; una lotta nella quale è importante avere l’aiuto da parte dell’Italia.

Saleh ha confermato come ci siano grandi possibilità che l’Isis possa raggiungere anche l’Italia, partendo proprio dalla Libia. Pertanto uno dei punti più importanti della sua richiesta d’aiuto riguarda proprio il pattugliamento del Mediterraneo. Inoltre è necessaria la fine dell’embargo che riguarda le armi ed è necessario il rifornimento del suo esercito, oltre all’addestramento.

Nello stesso tempo si chiede che l’Italia sia parte importante nel controllo del passaggio illegale di armi, che finiscono nelle mani dei miliziani islamici e dei terroristi di Al Qaeda. Saleh fa presente che nel colloquio tra il Ministro degli Esteri italiano e quello libico ci sono state delle rassicurazioni in questo senso da parte dell’Italia. Il presidente libico sottolinea anche come contro il pericolo del terrorismo ci sia un grande consenso internazionale, e torna a parlare di un possibile arrivo dei terroristi anche in Italia, come più volte è stato minacciato da parte dell’Isis.

Secondo Saleh, anche la Libia è inquieta per il grande numero di immigrati clandestini che arrivano nel suo paese e poi tentano di raggiungere l’Italia sui barconi. Sottolineando le buone relazioni tra i due popoli e la riconoscenza per l’Italia, che ha partecipato molto alla rinascita del suo Paese, e le forti relazioni economiche tra le due sponde del Mediterraneo, Saleh termina auspicando che quando nel suo Paese sarà tornata la normalità, i rapporti con l’Italia divengano sempre più stretti.

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