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Filippine: il presidente neoeletto vuole reintrodurre la pena di morte

E’ passata una sola settimana da quando Rodrigo Duterte è stato eletto come presidente delle Filippine, ma il suo modo di fare non è cambiato dalla campagna elettorale all’investitura del ruolo di presidente.

Duterte, durante le settimane che hanno preceduto le elezioni presidenziali, si era contraddistinto per la voglia di apportare delle grosse modifiche all’interno del Paese, annunciando che la severità sarebbe stata ripristinata immediatamente.
E le sue parole sono divenute reali: il Presidente è pronto ad introdurre nuovamente la pena di morte nelle Filippine, dopo che questa era stata abolita nel 2006.

La motivazione, che ha spinto Duterte a proporre tale legge, consiste nel fatto che, secondo il suo punto di vista, la violenza nelle Filippine ha raggiunto livelli troppo elevati nel corso degli anni.
Ma non solo: il Presidente ha spiegato che, la pena di morte, verrà applicata anche nei confronti di coloro che stuprano una donna, maggiorenne o minorenne, e per coloro che spacciano droga.

Uno degli obiettivi principali del Presidente è infatti quello di ripulire le strade delle Filippine ed assicurare, alla nuova generazione, la possibilità di poter vivere in un luogo pacifico che non sia visto come un costante pericolo per i giovani.
Le parole di Duterte, intervistato in merito a tale argomento, sono state molto dure: chi ucciderà un suo cittadino dovrà pagare con la sua vita, mentre chi rovinerà quella di una o più persone, condannato alla pena di morte non potrà continuare a compiere questi atti tutt’altro che corretti.

Ma oltre alla pena di morte, il Presidente sembra sia intenzionato a concedere un armistizio coi comunisti, che da tempo rappresentano una costante minaccia, vista la guerra civile che da oltre quarant’anni è costata la vita ad oltre quarantamila persone.
Duterte sembra pronto a rivoluzionare completamente le Filippine: in passato, la sua fama di castigatore durante gli anni in cui era sindaco a Davao, ha fatto in modo che la criminalità raggiungesse picchi bassissimi, seppur i mezzi utilizzati dall’ex sindaco sono stati più volte contestati e criticati dall’opinione pubblica.