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Grave attentato terroristico in Nuova Zelanda: uccise 49 persone che pregavano in due moschee

Attentato in diretta Facebook  nella nella città di Christchurch da parte di un commando di 4 persone. Assalite due moschee della città neo zelandese durante la giornata della preghiera.

Ieri, alle ore 13.40 locali, mentre qui in Italia erano 01.40 del mattino, si è consumato un attentato che non ha precedenti nella storia della Nuova Zelanda. Non ci sono dubbi che l’attacco sia a matrice di razzismo anti-islamico.

Secondo quanto rilevato dalle autorità, uno degli attentatori avrebbe ripreso i momenti dell’attentato con una videocamera e postato il video in diretta streaming su Facebook. Brenton Tarrant, questo il nome di uno degli assalitori, un giovane australiano di 28 anni ha apertamente dichiarato di essersi ispirato alla strage di Utøya in Norvegia del 2011, e che il suo scopo era quello di dimostrare che anche luoghi apparentemente lontani geograficamente sono comunque presi d’assalto dall’immigrazione di massa. In tutto i morti accertati sarebbero 49, più numerosi feriti.

L’attacco terroristico è stato anticipato dalla pubblicazione sul web di un manifesto di 87 pagine anti-musulmano e anti-immigrati, che subito dopo è stato rimosso. Secondo quanto riferito dalla stampa locale il commando era composto da 3 uomini e 1 donna, che sarebbero già stati identificati e arrestati. Non si sa invece, se tra i fermati ci sia anche l’uomo che ha pubblicato il manifesto, nonché ideatore della strage.

Una delle prime moschee ad essere stata presa d’assalto è quella di Al Noor, che al momento era gremita di fedeli per la preghiera del venerdì. Dopo aver freddato decine di uomini in preghiera, l’assassino si è diretto nella sala riservata alle donne e avrebbe proseguito con la sua follia omicida. La seconda moschea interessata dall’attacco terroristico è quella di Masjid, vicino a Linwood, un sobborgo della città di Christchurck, qui secondo le ricostruzioni fatte ci sarebbero stati degli attacchi fatti con cariche esplosive poste all’interno di diverse automobile parcheggiate vicino alla Moschea.

Dal video pubblicato da uno dei terroristi si nota che sopra le armi utilizzate per la strage sono riportati i nomi di alcuni assassini, come l’italiano Luca Traini, responsabili dell’omicidio di immigrati di fede islamica.

“Traini si dissocia dal suo accostamento alla strage. Da tempo ha maturato pentimento per il gesto di Macerata”, ha dichiarato l’avvocato Giulianelli, aggiungendo che quanto accaduto “è una cosa che lascia senza parole. Non ho ancora avuto modo di parlare con Traini, ma l’ho sentito ieri sera per telefono. Luca sicuramente si dissocia da questa cosa, poca importa che nel suo caso non ci fosse nessun riferimento religioso, ma sicuramente lui condannerà il suo accostamento a questa strage, perché è da tempo che ha maturato forte pentimento per il gesto che aveva fatto a Macerata”.