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In treatment di coppia per Castellitto, in “Nessuno si salva da solo”. Recensione e trailer

Delia (Jasmine Trinca) e Gae (Riccardo Scamarcio) sono coniugi separati che si incontrano in un ristorante di Roma per decidere in che modo spartirsi i giorni di vacanza da passare insieme ai figli. Ciò che appare all’inizio come uno scontro diretto fra i due, pieno di risentimento e rancore, si trasforma gradualmente in una raccolta di ricordi comuni che ripercorre la storia del loro amore.

Sergio Castellitto si mette dietro la macchina da presa per la terza volta, lavorando per la seconda volta ad un romanzo del 2011 di sua moglie Margaret Mazzantini, toccando un tema molto delicato e certamente non nuovo alla storia del cinema: la crisi di un matrimonio, il disfacimento di una relazione e tutto il dolore che esso può comportare, didascalia per didascalia.
Il fulcro narrativo di “Nessuno si salva da solo” è appunto la cena fra i due, che occupa l’intera durata del film, ma che viene intervallata da una serie di flashback con  scene di vita quotidiana della coppia, dal loro incontro, i primi anni insieme pieni di passione, l’arrivo dei figli sino ai primi segni di crisi e le problematiche che li hanno poco a poco resi estranei l’uno dall’altra, portandoli a separarsi.
La pellicola risulta molto attuale e in linea con la realtà dei nostri tempi: un amore vissuto da una tipica coppia di trentenni borghesi nel contemporaneo periodo di una crisi socio-economica apparentemente senza fine e in balia delle incertezze che la caratterizzano. Si potrebbe dire che, pur essendo diversa, si tratta di una storia d’amore come ce ne sono tante ai giorni d’oggi e in alcuni passaggi è difficile non identificarsi o accennare un sorriso.
Tutto è concentrato sulla coppia e il loro modo di viversi: non sono presenti sottotrame a stemperare un po’ il dramma o altri personaggi importanti, fatta eccezione per il finale in cui interviene un sorprendente Roberto Vecchioni nelle vesti di “grillo parlante” insieme ad Angela Molina.
A livello visivo il film sorprende: la regia è molto dinamica e scattante e segue il ritmo altalenante dell’umore dei due protagonisti, sottolineato anche dalle musiche. Altro aspetto notevole sono le interpretazioni di Riccardo Scamarcio e Jasmine Trinca, e Castellitto gioca molto sugli sguardi e sul linguaggio del corpo, non risparmiando anche alcune scene bollenti degli amplessi della coppia.

Nel complesso troppe battute ad effetto e frasi fatte, perfette per un romanzo ma non proprio adatte e realistiche nella resa cinematografica. Vi è inoltre una tendenza a guardare continuamente i protagonisti dall’alto come a voler sottolineare l’importanza della scena, ma il problema è che alla fine non traspare quali siano i reali momenti clou e quali no, e l’assenza di una sottotrama rende evidente questo aspetto meno piacevole della pellicola.
Certamente “Nessuno si salva da solo” non lascia lo spettatore impassibile a livello sentimentale, ma appare probabile che questa continua enfatizzazione dei vari passaggi alla lunga possa annoiare più di uno spettatore.

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