Italia

La proposta di legge sull’eutanasia e l’ultimatum della Corte Costituzionale

La proposta di legge sull’eutanasia va in discussione alla Camera il 24 giugno.
A seguito di anni e anni di silenzio legislativo, la Corte Costituzionale ha deciso di dare una volta per tutte una scadenza al Parlamento, settembre 2019.
Se entro questa data il legislatore non arriva a una soluzione sarà la Consulta a riempire il vuoto legislativo.
Il problema è che i parlamentari non si trovano di fronte a un testo unico.
C’è un insieme di proposte che riflette i disaccordi della Commissione Giustizia e Affari Sociali e quelli del governo giallo-verde.
I 5 Stelle sono favorevoli a una legge che consenta l’eutanasia ai maggiorenni e ai malati terminali ricoverati negli ospedali pubblici ponendo le operazioni di eutanasia a carico del Sistema Sanitario Nazionale.
La Lega Nord, invece, non vorrebbe prevedere un diritto all’eutanasia.
Il partito ha fatto un passo indietro rispetto alle DAT, ovvero le Dichiarazioni Anticipate di Trattamento previste due anni fa nell’ordinamento, in quanto vorrebbe impedire la possibilità di rinunciare alla nutrizione e idratazione pure nel caso in cui sia stato espressamente previsto dal soggetto senziente prima che si trovasse nella capacità di autodeterminarsi.
Le proposte che saranno al vaglio delle due Camere saranno diverse. In primis ci sarà quella di iniziativa popolare dell’Associazione Coscioni. La seconda è la proposta di Andrea Cecconi del Gruppo Misto.
La terza è stata presentata dai deputati 5 Stelle, in particolare, Sarli, Sportiello e Trizzino. Anche questa proposta prevede il diritto all’eutanasia ai malati che hanno raggiunto la maggiore età e non sono affetti da patologie psichiche. Disciplina anche l’obiezione di coscienza prevedendo comunque che il diritto del singolo sia garantito.
La quarta, quella leghista che ha come firmatari Pagano, Turri, Panizzut, ha un tono molto diverso. Prevede l’impossibilità di rinunciare alla nutrizione, nonché la prevalenza generale della scienza e della valutazione del medico.
L’unico spiraglio di apertura all’eutanasia nel testo leghista sembra essere però la diminuzione della pena di reclusione per il reato di aiuto al suicidio.
Il Partito Democratico al momento non ha presentato proposte ma pare che sia interessato a proporre la depenalizzazione del reato.
I mediatori dovranno partire da questo appiglio per arrivare alla stesura di un progetto di legge omogeneo.