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L’Isis arretra, truppe iraniane alla riconquista di Tikrit. Sdegno unanime per il bambino boia

L’Isis ha diffuso un nuovo video dell’orrore, nel quale si assiste ancora ad una uccisione, effettuata questa volta da un bambino, a volto scoperto, che ha ucciso la vittima, una sedicente spia del Mossad, a colpi di pistola.

La vittima si chiamerebbe Mohammed Isnail, palestinese, e secondo quanto pubblicato nella giornata di ieri su Twitter dalla direttrice del “Site”, Rita Katz, sarebbe una spia degli Israeliani, che però hanno smentito questa circostanza.
Intanto il bambino esecutore della sentenza sarebbe stato identificato come di nazionalità francese, che potrebbe avere dei legami familiari con un attentatore transalpino, Mohammed Merah, che nel 2012, in un paese del sud della Francia, compì un attentato contro una scuola ebraica.
Secondo le notizie diffuse l’uomo che nel video diffuso dall’Isis si trova accanto al bambino, è appunto il fratellastro di Mohammed Merah.

Intanto in Iraq continuano i combattimenti tra i miliziani dell’Isis e l’esercito iracheno, che si stanno contendendo il controllo della città di Tikrit. La battaglia è arrivata ad una fase cruciale e secondo le notizie pervenute, sia l’esercito iracheno che le milizie sciite, che sono sostenute dall’Iran, sono riuscite a d entrare in città e precisamente in alcuni quartieri della periferia. Questa città riveste una grande importanza anche dal punto di vista della propaganda, in quanto è quella dove è nato Saddam Hussein, e si trova a 130 chilometri di distanza in direzione nord da Bagdhad.
Dopo aver riconquistato questa città, le truppe dell’esercito iracheno potranno poi puntare decisamente su Mosul, altra città in mano ai miliziani dell’Isis. La città di Tikrit era stata conquistata dallo Stato Islamico nello scorso mese di giugno, proprio facendo leva sul malcontento che animava la popolazione locale, in maggioranza di religione sunnita. Nello stesso tempo forte è la preoccupazione che dopo la riconquista della città di Tikrit, da parte della milizie sciite ci possano essere  azioni di rappresaglia contro i Sunniti, sempre sulla base dell’odio che c’è tra le varie confessioni religiose dell’Islam. Anche in altre zone del Paese, nei mesi scorsi gli abitanti avevano segnalato le violenze commesse dalle milizie che combattono quelle dell’Isis.

Dopo quelli compiuti in Iraq, anche in Libia si registra , da parte dell’Isis, un delitto contro la cultura. Delle immagini che sono state fornite dal quotidiano britannico Daily Mail, mostrano infatti degli appartenenti alle milizie islamiche che stanno distruggendo un tempio Sufi, utilizzando un bulldozer e dei martelli. Questo tipo di templi e le tombe dei santi che sono conservate al loro interno, erano già stai oggetto in passato di attacchi da parte di gruppi libici “ultraconservatori”. In Libia si teme che i miliziani dello Stato Islamico possano attaccare e distruggere anche altri siti archeologici greco-romani.
Mentre le truppe irachene stavano entrando a Tikrit ha parlato anche John Kerry. Il segretario di stato USA ha detto che l’azione dello Stato Islamico sta perdendo lo slancio iniziale e che si arriverà ad una sua sconfitta definitiva. Dal quartiere periferico settentrionale di Qadisiya e da quello di Doyom che si trova invece nella parte occidentale, ora le truppe dell’esercito iracheno stanno cercando di arrivare nel cuore della città. Nello stesso tempo gli Stati Uniti hanno comunicato che questo attacco non è appoggiato da raid aerei delle truppe della coalizione. L’Isis comunque non difende solamente Tikrit, ma ha aperto un altro fronte di battaglia, cercando di prendere possesso di un’altra città, Ramadi, che si trova in una provincia occidentale del Paese, Al Anbar.

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